EUROPA/ITALIA - I diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo devono essere rispettati

venerdì, 22 giugno 2012

Roma (Agenzia Fides) – “I diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo devono essere rispettati. Se hanno il diritto di fuggire per salvarsi la vita, dovrebbe essere riconosciuto loro anche il diritto di accedere al Paese di arrivo. Inoltre, devono essere applicati e ulteriormente estesi gli altri diritti di protezione, così come il diritto di libera circolazione e il diritto al lavoro. I governi hanno la responsabilità di proteggere coloro che fuggono dalla violenza, dalle persecuzioni e dalle discriminazioni”. Lo ha ribadito il Cardinale Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, nel suo intervento pronunciato alla Veglia di preghiera in memoria delle vittime dei viaggi verso l'Europa, che si è tenuta a Roma, nella Basilica di S. Maria in Trastevere, giovedì 21 giugno. La veglia è stata organizzata da: Comunità di Sant'Egidio, Associazione Centro Astalli, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, ACLI, con la partecipazione di comunità e associazioni di immigrati, rifugiati, organizzazioni di volontariato, rappresentanti ecumenici e parenti delle vittime.
“Solo lo scorso anno, circa 2.000 persone hanno perso la vita durante la traversata del Mar Mediterraneo” ha ricordato il Cardinale, invitando ad interrogarsi sui motivi che inducono tanta gente a lasciare il suo paese esponendosi a gravi rischi: “Sono persone che cercano disperatamente di raggiungere un altro Paese perché fuggono dalle persecuzioni, dalle violazioni dei diritti umani, dalla guerra civile o semplicemente perché sono in cerca di migliori opportunità economiche per sostenere le loro famiglie”.
Il Cardinale ha anche rilevato che “molti governi hanno risposto all'arrivo dei rifugiati e dei richiedenti asilo con politiche restrittive, abbassando gli standard umanitari allo scopo di rendere più difficile l’ingresso… Il provvedimento di rimpatrio talvolta è giustificato come strategia per combattere l'immigrazione irregolare. In realtà, tale misura blocca l'ingresso nel Paese ai richiedenti asilo. Inoltre, poco si fa per diminuire il numero dei richiedenti asilo e per ridurne la detenzione nonostante le norme vigenti sui diritti umani. Tutto ciò appartiene a una politica di deterrenza. In effetti, si affronta come problema la presenza dei richiedenti asilo e dei rifugiati, invece di considerare le cause per cui fuggono dal proprio Paese. Ciò va di pari passo con una sempre maggiore chiusura da parte dell’opinione pubblica, con conseguenti ripercussioni negative sulle politiche in materia di rifugio”.
Come comunità cristiana, sapendo che il Vangelo è un messaggio di conforto e di speranza, e che Gesù si identifica con quanti soffrono la povertà, la privazione e l'ingiustizia, siamo chiamati a mostrare solidarietà nella carità, cioè a praticare le “opere di misericordia”, ha esortato il Card. Vegliò. “Se vogliamo unirci a Gesù, dobbiamo cominciare ad unirci a quanti sono al margine della società, per condividere la loro situazione”. (SL) (Agenzia Fides 22/06/2012)


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