EUROPA/SVIZZERA - Gli accorgimenti che eviterebbero la morte per polmonite e diarrea di 2 milioni di bambini

venerdì, 8 giugno 2012

Ginevra (Agenzia Fides) – Esiste una grave disparità nei trattamenti sanitari e nella cura preventiva di malattie come diarrea e polmonite. Se i piccoli dei 75 paesi dove si registra il tasso di mortalità infantile più elevato venissero curati alla stessa maniera del 20% dei loro coetanei degli stessi paesi, ne morirebbero almeno due milioni in meno, per i prossimi 3 anni. Basterebbero pochi accorgimenti come l’accesso all’acqua potabile, ai servizio igienico-sanitari, ai vari programmi di vaccinazioni e ad una buona alimentazione, in particolare nel periodo dell’allattamento materno. E’ quanto emerge nel rapporto appena lanciato dall’Unicef. Nonostante i passi avanti fatti nel settore sanitario, secondo gli esperti, meno del 40% dei piccoli con meno di sei mesi nei paesi in via di sviluppo si nutre esclusivamente di latte materno. Inoltre dati recenti riportano che il 90% delle morti causate dalla diarrea severa sono dovute all’ingestione di acqua non potabile, alla mancanza di accesso alle strutture igienico sanitarie e all’igiene non adeguata. Solo il 60% dei bambini malati di polmonite ha la possibilità di essere curato in un centro medico, meno del 50% nel caso dell’Africa Subsahariana. In generale, nei paesi in via di sviluppo, solo il 30% dei piccoli vengono curati con gli antibiotici se gli è stata diagnosticata la polmonite, mentre solo il 39% dei bambini che soffrono di diarrea hanno accesso a soluzioni orali reidratanti, rischiando di morire anche a causa della disidratazione. Gli esperti sostengono che se tutta la popolazione infantile dei paesi più poveri vivesse nelle stesse condizioni di vita di quelli più ricchi, si registrerebbe una riduzione del 30% delle morti per polmonite e del 60% per diarrea. Il 90% si concentra tra le popolazioni più povere dell’Africa Subsahariana e del Sudest Asiatico. (AP) (8/6/2012 Agenzia Fides)


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