AFRICA/REP. CENTRAFRICANA - La diocesi di Bangassou accoglie le vittime del “tiranno dei bambini soldato”

martedì, 5 giugno 2012

Bangassou (Agenzia Fides) – Da circa 5 anni il Vescovo di Bangassou, Sua Ecc. Mons. Juan José Aguirre, accoglie nella sua diocesi bambini e bambine che riescono a fuggire dal criminale Joseph Kony, “il tiranno dei bambini soldato” (vedi Fides 10/3/2012), che ha sequestrato 300 giovani nella foresta centroafricana e che insieme ai suoi guerriglieri uccide, aggredisce, violenta e tortura la popolazione. I guerriglieri di Kony rapiscono i minori per utilizzarli come trasportatori nella foresta, dove rimangono prigionieri almeno 5 anni. Ragazzine brutalizzate e violentate per anni da gruppi di 30 o 40 soldati, quando riescono a scappare e raggiungono la missione sono “completamente bloccate, terrorizzate, prive di autostima” ha detto il Vescovo, molte rimangono anche incinte.
Mons. Aguirre sottolinea che tutti si aspettano che Kony venga arrestato insieme ai suoi soldati. Il Vescovo, insieme ai sacerdoti e alle religiose che lavorano nella diocesi, intanto continua a rischiare la vita senza alcuna scorta né protezione, anche dopo aver denunciato di aver assistito a scene di violenza perpetrate da questi criminali contro bambini e ragazze inermi, per poi rapirli. Bangassou è una subprefettura della Prefettura di Mbomou, nella Repubblica Centrafricana. Per andare dalla capitale alla diocesi occorrono 18 ore di macchina. Inoltre, solo per attraversare la diocesi da ovest a est e raggiungere tutte le missioni, servono tre giorni di macchina da percorrere su strade mal ridotte. A sostegno di questa diocesi, è stata istituita a Cordoba (Spagna) la Fundación Bangassou, grazie alla quale mons. Aguirre, insieme ai suoi missionari e cooperatori locali, porta avanti 25 grandi progetti, tra i quali la distribuzione di latte in polvere destinato ai piccoli che non possono essere allattati dalle rispettive mamme perché morte o malate di Aids.
Tra gli altri progetti di natura sanitaria c’è quello del “buon samaritano”, una casa di accoglienza per malati terminali di Aids, un lebbrosario, un reparto pediatrico e un centro per bambini malnutriti. Per quanto riguarda l’ambito scolastico, la Fondazione ha previsto in ogni missione una scuola diretta dai genitori degli alunni. Sono già circa 8 mila i piccoli scolarizzati nella diocesi. A livello assistenziale, grazie al progetto “Orfani” vengono seguiti 1.100 minori, rimasti in questa condizione prevalentemente a causa dell’Aids. Ci sono anche 80 cooperative per le nonne che accolgono gli orfani nelle proprie abitazioni. Un altro dei centri importanti è la cosiddetta “Casa della speranza” dove vivono adulti con problemi di demenza senile che si trovano in carcere con l’accusa di stregoneria. Vengono assistiti da una religiosa, che offre loro un pranzo quotidiano e un letto per dormire. (AP) (5/6/2012 Agenzia Fides)


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