AFRICA/GUINEA BISSAU - Situazione bloccata, mentre la comunità internazionale studia sanzioni contro i golpisti

martedì, 8 maggio 2012

Bissau (Agenzia Fides) - “La situazione rimane bloccata sia sul piano politico interno sia a livello internazionale” dice all’Agenzia Fides padre Davide Sciocco, missionario del PIME e direttore di Radio Sol Mansi, da Bissau. La Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO/ECOWS) ha presentato un piano per il ripristino della legalità dopo il golpe militare del 12 aprile, che ha precipitato la Guinea Bissau in una nuova crisi. “Il problema - dice p. Sciocco - è che il piano della CEDEAO non è stato accettato da tutti. Di qui deriva il blocco politico interno e internazionale”.
Le istituzioni internazionali maggiormente coinvolte nella crisi della Guinea Bissau sono, oltre alla CEDEAO, l’ONU e la Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese (CPLP). Questi ultimi hanno presentato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU la richiesta di imporre sanzioni contro la giunta militare.
A questo proposito p. Sciocco nota che “a parte quelle dell’Unione Europea nei confronti dei militari golpisti, non sono stata imposte sanzioni particolari nei confronti del Paese”. La CEDEAO aveva deciso in linea di principio l’invio di una forza militare nel Paese, ma, come nota p. Sciocco, “dall’esperienza passata occorrono almeno 4 mesi prima di reperire i fondi e le truppe da inviare”.
L’empasse internazionale si riflette quindi anche sul piano politico interno, dove ai 5 partiti rappresentati in Parlamento, se ne aggiungono un’altra ventina, anche se diversi partiti hanno formato un’alleanza definita “opposizione democratica”.
Nel frattempo, mentre rimane bloccato il pagamento degli stipendi agli impiegati statali, è ripresa l’esportazione degli anacardi, la principale fonte di introiti della Guinea Bissau.
“Un segno di speranza è stato offerto dalle giornate della gioventù che sono state organizzate dalla Chiesa locale sabato 5 e domenica 6 maggio, che hanno visto una buona partecipazione di fedeli” conclude il missionario. (L.M.) (Agenzia Fides 8/5/2012)


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