AFRICA/COSTA D’AVORIO - Mortalità materna: i tassi più elevati nei paesi ricchi di risorse naturali, vittime di conflitti interni e instabilità politica

venerdì, 30 marzo 2012

Abidjan (Agenzia Fides) – L’instabilità politica, le guerre civili e le crisi umanitarie che colpiscono l’Africa, hanno fatto fare passi indietro, negli ultimi decenni, ai tanti successi raggiunti in materia di salute materna. Secondo gli esperti della Fondazione Internazionale per la Pianificazione Familiare in Africa, i paesi africani dove si registrano le migliori statistiche sulla salute materna sono di solito quelli con maggiore stabilità politica, e questo dimostra che la continuità è un elemento fondamentale per lo sviluppo. Secondo i dati 2011 dell’Oms, paesi ricchi di risorse naturali, vittime di conflitti interni come Nigeria e Repubblica Democratica del Congo, continuano ad avere tassi di mortalità materna molto elevati, fino a raggiungere circa mille casi ogni 100 mila nati vivi.
In paesi soffocati dalla guerra, come la Somalia, la situazione è ancora più grave, muoiono 1.200 donne ogni 100 mila bambini nati vivi. Nelle regioni dove c’è una grande instabilità politica, come il centro e l’ovest dell’Africa, si registrano i tassi più elevati in materia, nonostante si tratti di paesi ricchi. Oltre 550 donne muoiono di parto ogni giorno nell’Africa subsahariana. Il rischio delle madri che muoiono in gravidanza o durante il parto nei paesi in via di sviluppo è 36 volte superiore a quelle che vivono nei paesi industrializzati. Secondo un rappresentante in Costa d’Avorio del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), la morte di una madre incide su tutta la comunità, in particolare su tutti gli aspetti della vita dei bambini, compresa l’alimentazione, la salute e l’istruzione. Tuttavia, nonostante le statistiche negative, il problema continua a rimanere lontano dall’essere considerato una priorità nazionale per i paesi africani. Oltre un terzo delle donne incinte nell’Africa subsahariana non hanno assistenza prenatale, il 70% sono prive di assistenza post-natale. I paesi africani continuano ad essere poveri e i fondi destinati alla salute materna, sessuale e riproduttiva continueranno ad essere minimi.
Secondo un esperto del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, in Costa d’Avorio, pochi governi sono sufficientemente consapevoli dello stretto rapporto tra salute materna e povertà. L’accesso a cure mediche qualificate potrebbe diminuire la mortalità durante la gravidanza e il parto del 75%. Nella regione australe e orientale del continente, la situazione è lievemente diversa. La maggior parte dei paesi beneficiano di una relativa stabilità politica e subiscono meno danni umanitari rispetto ai vicini del centro e dell’ovest del continente. In Botswana, ad esempio, si registra il minor tasso di mortalità materna africana, meno di 300 morti ogni 100 mila nati vivi. Ma in paesi come il Sudafrica, l’Hiv ha aggravato il problema. La mortalità materna supera i 549 casi ogni 100 mila nati vivi, nonostante la grande stabilità politica ed economica. (AP) (30/3/2012 Agenzia Fides)


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