AMERICA/URUGUAY - Dopo l’eutanasia praticata negli ospedali, la Chiesa ricorda il dovere di difendere la vita, in tutti i momenti

giovedì, 29 marzo 2012

Montevideo (Agenzia Fides) – La popolazione dell’Uruguay è ancora sgomenta per la terribile situazione che è venuta allo scoperto pochi giorni fa, quando si è appreso che un gruppo di infermieri, in più di un ospedale, operava l'eutanasia senza alcun controllo. In questo contesto la Conferenza Episcopale ha pubblicato una nota, in occasione della Pasqua, per manifestare i sentimenti dei cristiani dinanzi a questi fatti e per incoraggiare la difesa della vita in tutti i suoi momenti, da prima della nascita fino alla morte naturale.
"Ci riferiamo - si legge nella nota firmata da Mons. Carlos Collazzi, Vescovo di Mercedes e Presidente della Conferenza Episcopale - in particolare ai crimini commessi contro le persone che erano in terapia intensiva, totalmente impotenti. Eleviamo la nostra preghiera per coloro che hanno visto le loro vite spezzate, per le loro famiglie in lutto e anche per gli autori di queste morti. Con tutta la società uruguayana, speriamo che le misure prese contribuiscano a ricostruire la fiducia nelle aziende sanitarie. Con la stessa sensibilità ricordiamo che il dibattito sulla depenalizzazione dell'aborto presto avrà una tappa decisiva nella Camera dei Rappresentanti. Anche qui siamo davanti a delle vite umane indifese. Riaffermiamo la nostra convinzione, sostenuta dalla scienza, che ogni vita che è nel grembo è quella di un essere umano che chiede di nascere e di continuare a svilupparsi in tutte le dimensioni dell'esistenza, e quindi di partecipare con tutti i suoi diritti e doveri alla vita della nostra società". (CE) (Agenzia Fides, 29/03/2012)


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