ASIA/MALAYSIA - La Bibbia in lingua malay compie 400 anni, ma l’uso della parola “Allah” resta una sfida

lunedì, 5 marzo 2012

Kuala Lumpur (Agenzia Fides) – Le comunità cristiane in Malaysia celebrano nel 2012 i 400 anni dalla prima pubblicazione della Bibbia tradotta in lingua malay (il “Bahasa Malaysia”, lingua ufficiale nel paese). Come riferiscono fonti di Fides, in una convention organizzata nei giorni scorsi a Seremban dalla “Società Biblica della Malaysia”, numerosi studiosi cristiani hanno ricordato che, sebbene la prima edizione della Bibbia sia datata 1612, l’uso della parola “Allah” per indicare Dio, nella Bibbia e nelle pubblicazioni cristiane, resta una sfida.
La controversia fra la Chiesa cattolica e il governo, infatti, è ancora aperta e resta “sospesa”, sebbene i cristiani abbiano vinto nel 2009 il primo processo in tribunale, che ha sancito il loro diritto di usare il temine “Allah” nel quotidiano cattolico “The Herald”. Gli avvocati del governo hanno presentato ricorso e si attende ancora una soluzione definitiva della questione.
Nella convention di Seremban, studiosi cristiani di rilievo e provenienza internazionale hanno preso in esame le prospettive storiche e teologiche sulla traduzione della Bibbia in malay, nonché il quadro giuridico riguardante la stampa e la distribuzione delle bibbie in Malaysia.
Nei mesi scorsi, infatti, sono scoppiate proteste quando il governo della Malaysia ha limitato la diffusione o confiscato bibbie in lingua malay che provenivano dall’estero. I cristiani malaysiani notano che, sebbene nel luglio 2011 il governo abbia stabilito ufficialmente relazioni diplomatiche con la Santa Sede, attualmente non vi sono progressi nella risoluzione della controversia legata all’uso del termine “Allah”, né chiarimenti sul diritto di diffondere pubblicazioni cristiane o copie della Sacra Scrittura. (PA) (Agenzia Fides 5/3/2012)


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