ASIA/MONGOLIA - “Con l’abolizione della pena di morte, passi avanti sul rispetto dei diritti umani” dice il Prefetto Apostolico

sabato, 28 gennaio 2012

Ulaanbaatar (Agenzia Fides) – “L’abolizione della pena di morte dall’ordinamento dello stato rappresenta un passaggio epocale per la nazione e un momento cruciale per il rispetto dei diritti umani nel paese”: è quanto dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Wenceslao Padilla, Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar. “Da tempo – ricorda Mons. Padilla – il Presidente Tsakhia Elbegdorj ne chiedeva l’abolizione e aveva già promosso una moratoria. Come Chiesa siamo molto felici: questo è un passo fondamentale per il rispetto della dignità umana e dei diritti basilari della persona, come il diritto alla vita. Abbiamo espresso le nostre congratulazioni al Parlamento e al Presidente”.
Il 5 gennaio scorso il Parlamento della Mongolia ha approvato l’adozione del “Secondo Protocollo Opzionale” al “Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici”. L’adesione al trattato impegna solennemente il paese, di fronte alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale, a non fare più ricorso alla pena di morte e ad adottare tutte le misure necessarie per la sua abolizione nel sistema giuridico. Determinante nell’ottenere tale risultato è stata la mobilitazione popolare attuata anche grazie alla Comunità di Sant’Egidio, con iniziative politiche e culturali nelle scuole e nelle università, con campagne medianiche e raccolte di firme.
Grazie al consenso della società civile, è stato superato l’ostacolo più duro: l’opposizione dei deputati del Partito Rivoluzionario del Popolo Mongolo, maggioritario in Parlamento, in un primo tempo determinati a difendere la pena capitale.
Interpellato dall’Agenzia Fides, Mons. Padilla commenta l’attuale standard del rispetto dei diritti umani nel paese ex comunista: “Il rispetto dei diritti umani in Mongolia sta migliorando sensibilmente. Oggi ci stiamo concentrando sulla difesa dei diritti dei bambini e delle donne. Le sfide principali, che incidono sulla tutela dei diritti individuali, sono corruzione, disoccupazione, violenza, trasparenza nella gestione della vita pubblica. La piccola comunità cattolica (circa 700 fedeli), portando i valori del Vangelo, contribuisce a promuovere in Mongolia il rispetto della persona, il diritto alla vita, il diritto all’istruzione”. (PA) (Agenzia Fides 28/1/2012)


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