DOSSIER FIDES - 150° ANNIVERSARIO DEL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE Indice - Introduzione

sabato, 7 agosto 2004

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - In occasione del viaggio apostolico del Santo Padre Giovanni Paolo II a Lourdes, il 14 e 15 agosto, per il 150° anniversario della proclamazione del dogma dell'Immacolata Concenzione di Maria, l'Agenzia Fides pubblica un Dossier dedicato a questo tema. Di seguito l'indice del Dossier, il calendario della pubblicazione e una introduzione generale ai contenuti.


PRIMA PARTE (pubblicazione 9 agosto 2004)

- IL DOGMA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
Nella storia dei dogmi, quello dell’Immacolata Concezione reca una peculiaritá che lo rende unico: la sua definizione per opera di Pio IX, nel 1854, nasce non tanto dalle attestazioni scritturistiche o da tradizioni piú antiche, quanto dall’approfondimento del sensus fidelium e del Magistero.

- LA GENESI DEL DOGMA NEI PRIMI SECOLI DEL CRISTIANESIMO
Testimonianze della “straordinaria santitá” di Maria a partire dal Protovangelo di Giacomo, del II secolo. Fondamentale il parallelismo Eva/Maria. Testimonianze di Efrem il Siro, Teodoto d’Ancira e Agostino.

- L’IMMACOLATA CONCEZIONE DAL MEDIOEVO ALLA DEFINIZIONE DEL DOGMA
Attraverso un excursus storico dal IX secolo al XVIII si delinea sinteticamente la storia della formazione del dogma (Concilio di Basilea, bolle papali di Sisto IV, Concilio di Trento, enciclica Sollicitudo omnium Ecclesiarum di Alessandro VII).

- LA DEFINIZIONE DEL DOGMA
Pio IX prima con l’enciclica Ubi primum con la quale sondava l’atteggiamento dei vescovi nei confronti di una eventuale definizione del dogma, poi con la bolla Ineffabilis Deus, giunge alla definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione: “(…) Con l’autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, pronunciamo e definiamo che la dottrina la quale ritiene che la beatissima Vergine Maria, per singolare grazia e privilegio di Dio Onnipotente a lei concesso in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, sia stata preservata da ogni macchia di colpa originale fin dal primo istante della sua creazione, è stata da Dio rivelata, ed è perciò da credere fermamente”.

SECONDA PARTE (pubblicazione 10 agosto 2004)

LE APPARIZIONI DELLA VERGINE MARIA

- LE APPARIZIONI: UN FENOMENO RELIGIOSO
Manifestazioni soprannaturali e sensibili per le quali un oggetto spirituale o corporale si rende presente ai sensi esterni o interni, è la visibilità di un essere la cui presenza in quel determinato luogo o in quel momento è inconsueta o inspiegabile.

- LE APPARIZIONI DI LA SALETTE E BANNEUX
L’apparizione a La Salette, avvenuta il 19 settembre 1846 a due pastorelli Melania Calvat e Massimino Giraud, invita alla conversione. Fu riconosciuta dalla Chiesa per mezzo di Mons. Bruilard nel 1851.
A Banneux la “Vergine dei poveri” appare a Mariette Beco per ben otto volte da gennaio a marzo 1933. Anche queste apparizioni sono approvate dalla Chiesa il 22 agosto 1949.



- LE APPARIZIONI DI LOURDES
La Vergine apparve a Bernardette Soubirous, ragazza povera, fisicamente provata e appartenente ad una famiglia che non godeva di alcuna stima nel posto in cui viveva, mentre era alla ricerca di legna con sua sorella ed un’amica. Nel corso delle apparizioni la Vergine si presenta come “Que soy Immaculada Conceptiou”. La preghiera fu il primo modo in cui nacque il contatto tra Bernardette e la Vergine apparsa. Fin dalla prima apparizione, Bernardette cominciò quasi istintivamente a recitare il rosario; la preghiera era stata per lei ciò che le aveva permesso di assumere, in Dio, le sofferenze della sua esistenza.

- IL SIGNIFICATO DEL CULTO DELLA MADONNA DI LOURDES
A Lourdes la preghiera é incentrata tutta sull’Eucarestia e sull’amministrazione dei sacramenti della Riconciliazione e dell’Unzione degli infermi. A Lourdes la presenza di Maria è tutta orientata a Cristo e questo messaggio è richiamo, per gli uomini, alla perfezione.

TERZA PARTE (pubblicazione 11 agosto)

- LE APPARIZIONI DI FATIMA

La storia delle apparizioni della Vergine vanno inquadrate in un piano più complesso che non va limitato alle sole sei apparizioni della Vergine dal maggio all’ottobre 1917 ma va completato con le apparizioni dell’angelo del 1916 e le apparizioni complementari del 1925 e del 1929 divulgate più tardi. Le apparizioni di Fatima sono sicuramente le piú profetiche dell’epoca moderna. E’ nel 2000 che giovanni paolo Ii decide di sciogliere il vincolo della terza parte del segreto di Fatima.

- IL MESSAGGIO DI FATIMA
Il messaggio di Fatima invita alla preghiera e alla pratica della comunione riparatrice, alla penitenza e alla conversione del cuore; è un messaggio che rivela una grande ampiezza dottrinale ed integrità dogmatica che fa di esso una perfetta sintesi evangelica; rientra nella tradizione più perfetta e fedele della Chiesa. Dal contenuto trinitario fino alla dottrina sulle ultime realtà, il messaggio percorre tutto l’insegnamento della fede cattolica tradizionale. (Agenzia Fides 7/8/2004)

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INTRODUZIONE

Nella storia dei dogmi, quello dell’Immacolata Concezione reca con sé una peculiarità che lo rende unico: la sua definizione per opera di Pio IX, nel 1854, nasce non tanto dalle attestazioni scritturistiche o dalla tradizione più antica, quanto, e qui sta il tratto di unicità, dall’approfondimento del sensus fidelium e del Magistero.
La Dei Verbum, 8 sembra essere il testo che meglio risponde al contesto che ha generato la definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione: e’ lo Spirito Santo che matura il sensus fidei del popolo cristiano tanto da renderlo capace di una percezione spontanea del dato rivelato e di una maturazione interiore del dato stesso grazie alla riflessione, all’esperienza e alla predicazione.
Nella storia del dogma dell’Immacolata Concezione è certo che vi è una precedenza assoluta del sensus fidei sulla Teologia che ha, invece, indugiato sui pro e i contra del privilegio mariano.
Nei primi secoli del Cristianesimo nella dottrina dell’Immacolata Concezione è il parallelismo tra Eva e Maria, secondo una duplice relazione di somiglianza e di opposizione. Sulla base della prima, come Eva fu plasmata senza macchia dalle mani di Dio, similmente Maria doveva essere creata da Dio, Immacolata. Per opposizione, Colei che doveva essere la restauratrice delle rovine di Eva, non poteva essere travolta dal peccato.
Tale parallelo è ripreso in maniera molto pertinente ed efficace anche dal concilio Vaticano II, nella costituzione Lumen Gentium
Nel secolo V, Procolo sostenne un intervento speciale di Dio nella creazione della futura Madre di Dio, perché fosse una creatura nuova, formata “da un’argilla monda” come Adamo prima del peccato.
Questo testo fu stimato tanto degno della dimostrazione immacolista da confluire nel testo della bolla Ineffabilis Deus.
L’altro testo, tratto dal Contra Iulianum di Agostino, è una risposta a Giuliano il quale obiettava al fatto che per Agostino, data l’universalità del peccato originale, anche Maria era assoggettata al potere di Satana. Agostino a queste osservazioni risponde: “… non assegniamo Maria al diavolo per la condizione del nascere, ma per questo: perché la stessa condizione del nascere è risolta dalla grazia del rinascere”. Questa affermazione su Maria fa chiaramente comprendere come per Agostino l’assenza in Maria del peccato originale, sia effetto della grazia di Dio.
Nel corso degli anni, l’indagine biblica e patristica si arricchì di nuovo dati, tanto che nella sessione VI del Concilio di Trento (1546) non mancarono coloro che si appellarono alla definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione. Alessandro VII con la promulgazione della Costituzione Sollicitudo omnium Ecclesiarum determinava l’oggetto preciso della festa, precisando che si trattava della preservazione dell’anima della Vergine dalla colpa originale, nel primo istante della sua creazione e infusione al corpo, per speciale grazia e privilegio di Dio, in vista dei meriti di Cristo suo Figlio, Redentore del genere umano.
Sarà proprio questa vivacità del culto mariano che porterà papa Pio IX ad affrontare la questione dell’Immacolata Concezione in vista di una definitiva proclamazione del dogma. L’opinione assolutamente favorevole alla definizione del dogma spinse il pontefice alla preparazione della bolla Ineffabilis Deus con la quale fu definito il dogma della Immacolata Concezione: “Dopo aver offerto a Dio, attraverso il suo Figlio, nell’umiltà e nel digiuno, le preghiere della Chiesa e le nostre, perché si degnasse di dirigere e confermare il nostro pensiero con la grazia dello Spirito Santo, invocando l’aiuto della Chiesa trionfante ed implorando con gemiti lo Spirito Santo stesso, con la sua assistenza, a onore della Santa e individua trinità, - ad onore e decoro della Vergine Madre di Dio, a esaltazione della fede cattolica e per lo sviluppo della religione cristiana, - con l’autorità di Nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dichiariamo, pronunciamo e definiamo che la dottrina la quale ritiene che la beatissima Vergine Maria, per singolare grazia e privilegio di Dio Onnipotente a lei concesso in vista dei meriti di Gesù Cristo, salvatore del genere umano, sia stata preservata da ogni macchia di colpa originale fin dal primo istante della sua creazione, è stata da Dio rivelata, ed è perciò da credere fermamente” .
Frutto di lunghe consultazioni con l’episcopato sin dal 1848, la definizione si fondava prevalentemente sull’autorità del papa, anticipando la definizione della infallibilità personale del Pontefice; il metodo seguito nella bolla dogmatica, partendo dal consenso attuale della Chiesa e interpretando in questa luce le testimonianze passate, apriva nuove vie alla teologia, largamente seguite da quel momento.
Al momento della definizione, nel 1854, esistevano in tutta la Chiesa latina tre formulari di Messa e Ufficio, ma Pio IX sollecitato da molti vescovi e per sua decisione ordinò nel 1863 la redazione di un nuovo testo liturgico che rispondesse alla definizione dogmatica e rendesse con precisione la verità definita. Il testo definitivo, preparato da Mons. Bartolini, segretario della Congregazione dei riti, fu approvato il 27 agosto del 1863. La festa fu denominata dell’Immacolata Concezione.
Terminata l’età apostolica cominciarono ad esserci apparizioni del Signore, della Vergine, di angeli, demoni o santi.
Sono universalmente note le apparizioni di Paray-le-Monial, la Salette, Lourdes, Fatima. Il riconoscimento ottenuto dalla Chiesa impone queste apparizioni all’attenzione e alla credenza dei fedeli non come articoli di fede ma come fatti storici la cui autenticità, considerata l’estrema prudenza della Chiesa ad ammetterli, non si può ragionevolmente dubitare.
Un punto di interesse è l’essenza corporale che si manifesta nelle apparizioni.
Relativamente a Gesù si ammette comunemente da parte dei teologi che Gesù possa lasciare il cielo per rendersi visibile in terra nella realtà del suo corpo.
Per le apparizioni della Vergine, invece, il fatto che la Madonna appaia con sembianze sempre diverse sembra confermare che non sia il suo vero corpo che si manifesti, ma solo una forma sensibile che lo rappresenta.
Le apparizioni sono continuate nella Chiesa fino ai nostri giorni, con modalità molto diverse.
A La Salette la Madonna apparve una sola volta, il 19 settembre 1846 a due giovanissimi pastori, Melania Calvat e Massimino Giraud.Questa manifestazione fu ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa per mezzo del Vescovo monsignor Bruilard, il 19 settembre 1851.
Anche a Banneux ci sono state delle apparizioni dal gennaio al marzo 1933, a Mariette Beco, una bambina molto povera. L’apparizione si rivela come “la Vergine dei poveri”. E’ mons. Kerkhofs, Vescovo di Liegi, che il 22 agosto 1949 riconosce queste apparizioni
Lourdes, capoluogo del distretto Alti Pirenei nella parte meridionale della Francia, è diventata dopo le apparizioni della Vergine Immacolata a Bernardette Soubirous, avvenute tra l’11 febbraio e il 16 luglio del 1858, una delle mete più frequentate di pellegrinaggi internazionali.
E’ appunto il pellegrinaggio l’evento caratterizzante di questo luogo di preghiera. All’inizio non fu facile compiere pellegrinaggi alla santa Grotta: dopo le apparizioni, infatti, il prefetto del luogo aveva proibito l’accesso al luogo. Fu per l’intervento di Napoleone III che fu possibile nuovamente recarsi in visita alla grotta.
La vitalità di Lourdes ha origine dalle apparizioni della Vergine a Bernardette Soubirous.
La ragazza estasiata da tanta visione, prese la sua coroncina del rosario e lo recitò davanti alla visione.
Dal 19 febbraio al 4 marzo ebbero luogo le quindici apparizioni in una delle quali la Vergine diede indicazioni a Bernardette per scoprire la sorgente.
La testimonianza della sua grandezza Bernardette la offrì nella sua vita religiosa a Nevers.
Oltre alle sofferenze fisiche, Bernardette soffrì anche le sofferenze spirituali dovute al timore di essersi ingannata rispetto alle visioni. Inoltre, aveva la sensazione di non aver corrisposto adeguatamente alla grazia di Dio e di essere abbandonata ed in questo stato visse a lungo soffrendo ancor più che per le sofferenze fisiche.
Al pellegrino che si reca a Lourdes non può sicuramente sfuggire la presenza rassicurante della Vergine, ma è altrettanto evidente che questa presenza è tutta orientata a Cristo.
Con l’autorità di un’enciclica, la Fulgens corona del 1953, Pio XII nel centenario della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione esordisce affermando: “ sembra che la stessa Beata Vergine Maria abbia voluto in maniera prodigiosa quasi confermare tra il plauso di tutta la Chiesa, la sentenza pronunciata” da Pio IX.
Fatima è il nome d’origine araba di un villaggio al centro del Portogallo.
La storia delle apparizioni della Vergine vanno inquadrate in un piano più complesso che non va limitato alle sole sei apparizioni della Vergine dal maggio all’ottobre 1917 ma va completato con le apparizioni dell’angelo del 1916 e le apparizioni complementari del 1925 e del 1929 divulgate più tardi.
Nel 1916, infatti ai tre pastorelli appare per tre volte un angelo che li prepara alle apparizioni della Vergine: nella prima apparizione, l’angelo che si definisce “Angelo della Pace” e “Angelo del Portogallo”.
Il messaggio di Fatima è un appello alla preghiera e alla pratica della comunione riparatrice, alla penitenza e alla conversione del cuore; è un messaggio perfettamente ortodosso che rivela una grande ampiezza dottrinale ed integrità dogmatica che fa di esso una perfetta sintesi evangelica. Esso rientra nella tradizione più perfetta e fedele della Chiesa. Dal contenuto trinitario fino alla dottrina sulle ultime realtà, il messaggio percorre tutto l’insegnamento della fede cattolica tradizionale, in modo così trasparente e facile da penetrare le coscienze, educandole alla linea più pura del cattolicesimo.
A Fatima, il culto della Vergine nasce sin dai primi momenti delle apparizioni.
La conferma ufficiale delle apparizioni di Fatima venne da Paolo VI che inviò la Rosa d’oro al santuario nel 1964 alla conclusione della terza sessione del Concilio Vaticano, con la consacrazione al cuore immacolato di Maria e con la decisione di recarsi in pellegrinaggio a Fatima.
Anche Giovanni Paolo II si è recato in pellegrinaggio a Fatima per esprimere gratitudine alla Vergine che lo aveva protetto nell’attentato del 1981.
Nel 2000, il pontefice ha sciolto il riserbo sulla terza parte del segreto, rendendolo pubblico. (Agenzia Fides 7/8/2004)


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