VATICANO - La catechesi del Papa all’udienza generale: “Dio è l’unico bene, perciò l’orante sceglie di collocarsi nell’ambito della comunità di tutti coloro che sono fedeli al Signore”

mercoledì, 28 luglio 2004

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Nel corso dell’Udienza Generale di questa mattina, che il Santo Padre ha tenuto nell’Aula Paolo VI, proveniente dalla residenza estiva di Castel Gandolfo, il Papa ha commentato il Salmo 15 “Il Signore è mia eredità” ( Primi Vespri della Domenica della 2a settimana, Lettura: Sal 15,1-2.5.9-11). “Nonostante le difficoltà testuali, che l’originale ebraico rivela soprattutto nei primi versetti, il Salmo 15 è un luminoso cantico dal respiro mistico - ha detto Giovanni Paolo II nel suo discorso -, come suggerisce già la professione di fede posta in apertura: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene». Dio è, quindi, visto come l’unico bene e perciò l’orante sceglie di collocarsi nell’ambito della comunità di tutti coloro che sono fedeli al Signore.”
Il Salmo sviluppa due temi espressi attraverso simboli: l’eredità e la comunione perfetta e continua col Signore. Il Salmista dichiarando «Il Signore è mia parte di eredità… è magnifica la mia eredità» “suscita l’impressione di essere un sacerdote che proclama la gioia di essere totalmente dedito al servizio di Dio”. Il Salmista esprime poi “la ferma speranza di essere preservato dalla morte per poter rimanere nell’intimità di Dio”. Un altro simbolo del Salmo 15 è quello della via: “È la strada che conduce alla «gioia piena nella presenza» divina, alla «dolcezza senza fine alla destra» del Signore. Queste parole si adattano perfettamente ad una interpretazione che allarga la prospettiva alla speranza della comunione con Dio, oltre la morte, nella vita eterna. È facile intuire a questo punto come il Salmo sia stato assunto dal Nuovo Testamento in ordine alla risurrezione di Cristo”. (S.L.) (Agenzia Fides 28/7/2004 - Righe 19; Parole 271)


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