AFRICA/MADAGASCAR - L’infinita crisi del Madagascar: nuova tappa

martedì, 18 ottobre 2011

Antananarivo (Agenzia Fides) - Il Primo Ministro del Madagascar, il Generale di Brigata Albert Camille Vitalis, ha presentato ieri, 17 ottobre, le sue dimissioni al Presidente di transizione, Andry Rajoelina, in base agli accordi raggiunti il 15 ottobre con la mediazione di Marius Fransman, Vice Ministro degli Esteri sudafricano, sottoscritti da quasi tutte le parti politiche malgasce. Queste hanno stabilito un calendario per l’attuazione della cosiddetta “Feuille de route” (o road map) firmata, il 16 settembre 2011. Entro il 20 novembre deve essere creata una Commissione Elettorale Indipendente. Il calendario prevede la nomina, entro il 1° novembre, di un Primo Ministro “di consenso”, seguita da quella di un governo e di un parlamento di transizione entro il 17 novembre.
“Le diverse forze politiche malgasce hanno raggiunto un’intesa sul calendario per l’attuazione della Feuille de route, ma ognuno la interpreta come vuole” dice all’Agenzia Fides, un redattore di Radio Don Bosco, la più importante radio cattolica del paese.
“Per esempio, sono tutti d’accordo sulla nomina del Primo Ministro, ma sulla modalità della nomina ognuno ha la sua interpretazione. Le cosiddette 3 ‘mouvances’ degli ex Presidenti Marc Ravalomanana, Diedier Ratsiraka e Albert Zafy affermano che il Primo Ministro deve essere nominato da loro. Le altre componenti politiche malgasce chiedono di avere voce in capitolo, presentando una terna di nomi, tra i quali scegliere il Premier” dice il nostro interlocutore. “Il problema è che da quando è scoppiata la crisi, alle iniziali 4 ‘mouvances’, quella dell’attuale Capo dello Stato (anche se contestato da parte della comunità internazionale) Rajoelina, e quelle dei 3 ex Presidenti, se ne sono aggiunte altre 10 o 12, complicando ulteriormente la situazione”.
Sul piano sociale la crisi sta accentuando le già precarie condizioni della popolazione. “La povertà è in aumento e cresce la diffusione di malattie per la mancanza di medicinali e di assistenza medica. La gente sta male e vorrebbe che la crisi politica venisse definitivamente superata” conclude la fonte di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 18/10/2011)


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