AFRICA/CAMERUN - “L’avvenire del Camerun è nelle nostre mani” ricordano i Vescovi in occasione delle elezioni presidenziali di domani

sabato, 8 ottobre 2011

Yaoundé (Agenzia Fides) - Più di 7 milioni di elettori sono chiamati alle urne, domani, domenica 9 ottobre, per eleggere il Capo dello Stato del Camerun. Su 23 candidati il favorito è il Presidente uscente, Paul Biya, al potere da 29 anni.
Per contribuire a un sereno e corretto svolgimento della consultazione, i Vescovi del Camerun hanno deciso di dispiegare sul territorio nazionale degli osservatori elettorali indipendenti. Il 30 maggio inoltre la Conferenza Episcopale ha pubblicato una Lettera pastorale nella quale vengono espresse le sue considerazioni sulle elezioni. “L’avvenire del Camerun è nelle nostre mani” scrivono i Vescovi richiamando la responsabilità di ciascun cittadino del Paese ad operare per la pace e la costruzione del bene comune.
La Lettera sottolinea i valori fondamentali che “fanno la grandezza di una nazione e che si impongono a noi”. Tra questi vi sono la dignità di ciascun essere umano (che comporta, tra l’altro, il rispetto dei diritti dell’uomo, della donna e del bambino e della vita umana dal concepimento alla morte naturale); il rispetto del bene comune con una giusta ripartizione delle risorse della nazione “affinché nessun cittadino si senta escluso degli effetti della crescita”; la salvaguardia dei beni pubblici “che dovrà concretizzarsi nel nostro caso con la restituzione dei fondi pubblici da parte di coloro che sono stati riconosciuti colpevoli del loro storno”; l’unità nazionale nella diversità di tribù ed etnie “per costruire la nuova famiglia che è la nazione”; un sistema di sicurezza sociale e un sistema sanitario a costi accessibili a tutti.
Nella Lettera pastorale si invitano tutti gli elettori a recarsi alle urne e a rifiutare ogni forma di violenza e di provocazione. Parimenti le autorità, i candidati e i partiti politici, così come le forze dell’ordine e gli operatori dei media, sono invitati a operare per la pace e per il corretto svolgimento dello scrutinio, evitando ogni forma di manipolazione.
I Vescovi infine chiedono alla comunità internazione di rispettare la sovranità del Paese e di osservare “una totale neutralità nel corso del processo elettorale”. (L.M.) (Agenzia Fides 8/10/2011)


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