Programma di controllo della tubercolosi in Angola e Uganda del Cuamm medici per l’Africa

sabato, 17 luglio 2004

Roma (Agenzia Fides) - L’Angola è uno dei Paesi con i peggiori indicatori sanitari del pianeta: la speranza di vita alla nascita è di soli 47 anni; il tasso di mortalità infantile è di 125 per mille nati vivi; la mortalità materna è stimata a 1.500 per 100.000 bambini nati. Le strutture che funzionano sono gestite dalla Chiesa, dai missionari o organismi non governativi. Gli sfollati sono ancora un milione e quasi metà degli angolani è concentrata nelle sterminate baraccopoli che circondano la capitale, Luanda. L’impegno nella lotta contro la tubercolosi dei medici del Cuamm è particolarmente attivo nelle province di Luanda e Uige in Angola e negli ospedali di Angal e Maracha in Uganda. Rispettivamente nelle due province 3 medici volontari, un laboratorista e un logista seguono il programma di controllo della tubercolosi che inizialmente interessava la sola capitale Luanda (4 milioni di abitanti in condizioni di povertà e sovraffollamento). L’obiettivo è quello di garantire la corretta diagnosi e terapia sia a livello delle strutture ospedaliere, sia nei dispensari sparsi nella città. A Uige si mira ad estendere la terapia in tutti i municipi in cui sia presente una struttura sanitaria. Destinatari del progetto saranno 7 mila pazienti all’anno (5 mila a Luanda e 2 mila a Uige).
Ad Angal e Maracha i medici Cuamm sono impegnati nella prevenzione e nella assistenza sanitaria ai malati di Aids e tubercolosi nelle strutture ospedaliere diocesane. In questo settore intendono avviare nuove iniziative focalizzando l’attenzione nell’ambito della prevenzione, dell’assistenza sociale e delle attività extra-ospedaliere.
Oggi il Cuamm è presente, oltre che in Angola, anche in Etiopia, Kenya, Mozambico, Ruanda, Tanzania e Uganda, con 81 cooperanti fra medici, fisioterapisti, infermieri e logisti. Gestisce 28 progetti di cooperazione: 16 ospedali, 2 università, 8 scuole di formazione professionale, 10 interventi di prevenzione e controllo delle più gravi malattie endemiche africane, prevalentemente l’Aids, la malaria e la tubercolosi. (AP/CUAMM) (17/7/2004 Agenzia Fides)


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