Una persona su 3 nel mondo è affetta dal bacillo della TB: Cenni storici sulla malattia

sabato, 17 luglio 2004

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La tubercolosi era conosciuta anche in antichità. Tracce sono state ritrovate su scheletri del neolitico (oltre 4000 anni A.C.). Era nota in Cina oltre 3000 anni A.C. ed anche in Egitto (1000 A.C.). In Grecia è citata nelle opere di Galeno e di Ippocrate ed il termine tisi deriva dal greco jqisiz (consunzione). Risalgono alla Scuola Salernitana (medio evo) le prime indicazioni igieniche in merito alla malattia ed al XVI secolo precise cognizioni della sua contagiosità. È soprattutto alla fine del XIX secolo, con la scoperta di Kock (1882), che inizia l'era della conoscenza scientifica della malattia, superando altre teorie fino ad allora considerate, che ritenevano la tubercolosi una malattia ereditaria. La massima diffusione si è avuta nell’Ottocento.
Il XX secolo è caratterizzato da un grande impegno per la prevenzione della malattia, attraverso la diagnosi precoce, l'isolamento e la cura degli infetti. Tuttavia, nei paesi dell'Europa e del Nord America, dove tende ad essere considerata erroneamente un problema sanitario di secondo piano, l'infezione da HIV sta provocando un ritorno della stessa, presentandosi con caratteri nuovi associata ad altre patologie.
La tubercolosi deve essere considerata allo stesso modo delle altre malattie infettive: a differenza di quelle più comuni, per la tubercolosi si considera che siano necessari 300 anni perché la malattia completi il suo ciclo (Grigg). Nell'arco di tale periodo si distinguono tre fasi di diffusione: una fase iniziale, caratterizzata da elevata morbosità (rapidità di contrarre l'infezione) e mortalità; una fase di transizione, nella quale la mortalità decresce, ma la morbosità ed il tasso di infezione sono ancora in aumento; una fase endemica, con riduzione sia della mortalità che della morbosità e del tasso di infezione, e con spostamento dell'età della prima infezione dall'infanzia all'età adulta.
In Europa e Nord America la fase di diffusione della tubercolosi corrisponde all'inizio della rivoluzione industriale (XVIII secolo), quando si hanno massicci fenomeni di urbanizzazione insieme ad una caduta del livello igienico delle popolazioni. In Italia il primo periodo documentabile di diffusione della malattia, corrisponde agli anni tra il 1887 ed il 1928, il secondo va dal 1928 al 1947 ed il terzo dal 1947 ad oggi. Inoltre, negli ultimi decenni si è verificato un progressivo spostamento verso una maggiore incidenza nel sesso maschile.
Nel XX secolo la malattia è stata posta sotto controllo grazie al miglioramento degli standard di vita e alla scoperta degli antibiotici negli anni ‘50 era sostanzialmente scomparsa nei Paesi industrializzati, ma oggi sta tornando a farsi viva. Una persona su 3 nel mondo è affetta dal bacillo della TB. (AP) (17/7/2004 Agenzia Fides)


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