EUROPA/UCRAINA - LA MISSIONE DI RIPORTARE SPERANZA E FIDUCIA NELLA GENTE, DOPO IL BUIO DELLE PERSECUZIONI RELIGIOSE

giovedì, 3 aprile 2003

Hnivan (Agenzia Fides) - I Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI), presenti in Ucraina da quattordici anni, svolgono il loro servizio pastorale in regioni come Chernobyl e in due zone che sono state devastate durante gli anni della persecuzione religiosa, al centro e all’est dell’Ucraina,. A Chernobyl la speranza lotta ogni giorno contro la disperazione, e le condizioni di miseria spingono tanti al suicidio. Malattia e povertà conducono infatti ad una totale assenza di speranza.
Per questo motivo tra gli aspetti principali della missione degli Oblati c’è quello di ridare fiducia alle persone e di aiutarle nelle loro necessità fondamentali. Le farmacie promosse dagli Oblati a Hnivan, la comunità in cui hanno iniziato il lavoro in Ucraina, nel corso dei due ultimi anni hanno fornito medicinali a 223 000 persone. Il medico dell’ospedale locale, non credente, quando ha appreso che gli Oblati non volevano soldi in cambio delle medicine, rimase molto sorpreso e si presentò loro dicendo: «Se fate questo, voglio lavorare con voi». In effetti ora lavora gratuitamente con gli OMI, nel tempo libero dal lavoro in ospedale.
Nonostante il salario medio sia di 30 euro al mese, tutta la comunità cattolica offre ogni settimana una piccola somma per la costruzione di una nuova chiesa. Tutti si impegnano a studiare la religione, a partecipare pienamente alla vita di comunità e a collaborare, in uno spirito di corresponsabilità, alla vita e ai lavori della comunità. I primi a tornare in chiesa sono stati i giovani e i bambini, che hanno portato con loro i genitori che a loro volta portano i nonni.
I Missionari Oblati di Maria Immacolata (OMI) in Ucraina attualmente sono: 17 sacerdoti, 2 fratelli, 8 scolastici, 1 novizio e 3 prenovizi; hanno 8 case e servono 25 parrocchie. Secondo statistiche recenti, nel Paese ci sono 359 religiosi di 23 Istituti diversi. Gli Oblati sono al secondo posto, assieme ai Pallottini, per numero di case e di opere. Primi in classifica sono invece i Francescani, presenti nel Paese fin dal XIII secolo. (S.L.) (Agenzia Fides 3/4/2003; Righe 22; Parole 335)


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