ASIA/SINGAPORE - I Gesuiti nell’Asia e nel Pacifico: una regione enorme, giovane e in crescita, con molteplici sfide

sabato, 5 febbraio 2011

Singapore (Agenzia Fides) - Dal 23 al 27 gennaio si è svolto a Singapore l'incontro dei Superiori maggiori gesuiti della Conferenza dell'Asia-Pacifico, cui ha partecipato il Padre Generale della Compagnia di Gesù, Adolfo Nicolás, accompagnato da Padre Daniel Patrick Huang. Riportiamo di seguito una breve panoramica di quest’ampia area del mondo in cui i gesuiti si trovano a vivere la loro missione in contesti profondamente diversi e ad affrontare di conseguenza sfide differenti, secondo la descrizione che ne fa p. Huang, inviata all’Agenzia Fides dalla Curia generale dei Gesuiti.
La conferenza dei gesuiti dell'Asia-Pacifico (JCAP) è composta di tredici unità: 7 Province (Australia, Cina, Indonesia, Giappone, Corea, Filippine e Vietnam) e 6 Regioni e Missioni (Cambogia, Timor Est, Malesia-Singapore, Micronesia, Myanmar e Thailandia). Al gennaio 2011 vi erano 1.640 gesuiti in questa Assistenza, cioè circa il 9% di tutti i 17.772 gesuiti nel mondo. JCAP è al servizio di un'enorme parte del mondo, in termini sia di estensione geografica che di popolazione. Oltre al vasto continente dell'Australia, JCAP include anche la Cina, la nazione più popolosa del mondo e la seconda più grande per territorio, come pure l'Indonesia, che non solo è un grandissimo arcipelago che si estende su tre fusi orari, ma anche il paese con il maggior numero di musulmani del mondo.
Fatta eccezione per due paesi a predominanza cattolica (le Filippine e Timor Est), la Chiesa cattolica in questa parte del mondo è veramente un "piccolo gregge", un'esigua percentuale della popolazione totale. Per esempio, i cattolici del Giappone, circa mezzo milione, rappresentano meno dello 0,5% della popolazione del paese. Allo stesso modo, i meno di 300.000 cattolici thailandesi costituiscono poco più dello 0,4% della popolazione della Thailandia. La grande maggioranza dei popoli dell'Asia-Pacifico hanno fatto parte per secoli dell'una o dell'altra delle grandi tradizioni religiose, come il buddhismo, l'islam, il confucianesimo. Attualmente, tuttavia, queste antiche religioni e tradizioni culturali dell'Asia devono confrontarsi con una crescente secolarizzazione delle culture. Le nuove culture "globali" emergenti influiscono particolarmente sui giovani, così numerosi nell'Asia-Pacifico.
Oltre ad essere così diversi dal punto di vista religioso e culturale (non solo ci sono lingue differenti, ma anche numerosi alfabeti e sistemi di scrittura diversi!), i paesi dell'JCAP si trovano anche di fronte a sfide differenti. Nell'Asia-Pacifico, da una parte, ci si trova di fronte a giganti economici, come Cina, Giappone, Corea, Australia e Singapore, ma, dall'altra, anche di fronte ad alcuni paesi tra i più poveri del mondo, come Timor Est, Myanmar e Cambogia. Problemi di repressione politica e di limitazione alla libertà religiosa li troviamo in Myanmar, Vietnam e Cina. In riferimento alle varie forme dell'islam, oggi abbiamo sfide in Indonesia, Malesia e nel Sud della Thailandia e delle Filippine. Le migrazioni, dovute a varie ragioni, sono una grande sfida per l'intera regione e coinvolgono milioni di persone (se si includono le migrazioni interne della Cina, sono centinaia di milioni!). Infine, nel complesso, l'Asia-Pacifico, per quanto riguarda la Compagnia di Gesù, è una regione giovane e in crescita. Circa un terzo dei gesuiti dell'JCAP sono sui 40 anni e anche più giovani. La nuovo Provincia del Vietnam, costituita solo cinque anni fa, conta circa 150 gesuiti, di cui 90 in formazione. Dei 45 gesuiti di Timor Est, 30 sono in formazione. Dei 45 gesuiti che lavorano nella Missione del Myanmar, 34 sono in formazione. (SL) (Agenzia Fides 5/02/2011)


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