AFRICA/SUDAFRICA - Il 25% delle prostitute di Città del Capo sono bambine. Qui si concentra il turismo sessuale dell’Africa australe. Se ne parla in un Convegno sullo sfruttamento degli esseri umani

giovedì, 24 giugno 2004

Città del Capo (Agenzia Fides)- Un traffico sempre più vasto e sofisticato esteso a tutto il mondo. È quanto emerge dal Convegno “The Next Steps to Path Breaking Strategies in the Global Fight Against Sex Trafficking” apertosi ieri, 23 giugno, a Città del Capo in Sudafrica. Il Convegno è organizzato da una serie di Organizzazioni Non Governative impegnate nella lotta al traffico di esseri umani e nell’assistenza delle vittime di questo turpe commercio.
Dall’incontro risulta che il Sudafrica è diventato un importante centro di smistamento e di destinazione di donne e adolescenti da avviare alla prostituzione, provenienti da Kenya, Lettonia, Malawi, Mozambico, Nigeria, Senegal, Taiwan, Tailandia, Romania e Zambia. Le mafie cinese, bulgara, russa e nigeriana sono i maggiori protagonisti dello sfruttamento della prostituzione in Sudafrica.
“Il Sudafrica è in grado di offrire alloggi e sistemazioni da primo mondo, e questo attira il turismo occidentale. Purtroppo anche quello sessuale” dice all’Agenzia Fides p. Arcangelo, scalabriniano, che si occupa da anni di assistere i profughi di lingua francofona in Sudafrica. “Il dramma della prostituzione ha mille aspetti. Accanto al traffico organizzato, ci sono anche tante donne provenienti dai paesi vicini, che per recarsi nella “terra promessa” sudafricana si prostituiscono con il primo camionista che incontrano, in cambio di un passaggio. Da lì il passo è breve per diventare una prostituta professionista”.
Il traffico mondiale di esseri umani da avviare allo sfruttamento sessuale genera profitti per circa 19 miliardi di dollari. “Non vi sono però ancora dati affidabili per quel che riguarda i proventi dello sfruttamento sessuale in Sudafrica, perché solo adesso abbiamo iniziato investigare il fenomeno” ha affermato Jonathan Martens, dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM). Un dato certo è che il 25% delle prostitute di Città del Capo sono bambine. Ed è proprio a Città del Capo si concentra il turismo sessuale proveniente dall’opulento occidente. (L.M.) (Agenzia Fides 24/6/2004, righe 29 parole 341)


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