AFRICA/COSTA D’AVORIO - “Vi supplichiamo, nel nome di Dio Onnipotente e per amore del nostro popolo, di riprendere con coraggio e senza ritardi le attività di governo”. Appello dei Vescovi ai politici della Costa d’Avorio

mercoledì, 23 giugno 2004

Abidjan (Agenzia Fides)- Dove sta andando la Costa d’Avorio?”. È quanto si chiedono i Vescovi della Costa d’Avorio in un documento giunto a Fides, diffuso il 20 giugno al termine di una riunione della locale Conferenza Episcopale. I Vescovi tracciano un quadro preciso della situazione ivoriana, bloccata da mesi a causa del ritiro dei ministri dell’opposizione dal governo di unione nazionale. “Da tre mesi”- scrivono i Vescovi-“la ricerca di una soluzione per uscire della crisi si è impantanata: il Consiglio di governo e di quello dei ministri non si riuniscono, le istituzioni repubblicane sono sotto tensione, il dibattito pubblico è senza esito. La situazione economica diventa sempre più disastrosa, impoverendo la popolazione e portando miseria e sofferenza, pianto e desolazione. È una vera catastrofe umanitaria. Dove sta andando la Costa d’Avorio?”
Di fronte a questa situazione, i Vescovi lanciano un appello al dialogo alle parti politiche : “Vi supplichiamo, nel nome di Dio Onnipotente e per amore del nostro popolo, di riprendere con coraggio e senza ritardi le attività di governo. Perché il governo di riconciliazione nazionale è il solo e unico luogo di dialogo e di concertazione per uscire dalla crisi. Che ciascuno si metta di fronte a Dio per fare l’esame di coscienza. Che preghi e digiuni”. I Vescovi ivoriani hanno indetto a metà luglio 3 giorni di digiuno e di preghiera per chiedere il ritorno della pace nel paese.
La comunità internazionale sta intensificando gli sforzi di mediazione nel paese. Una missione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è arrivata, ieri, 22 giugno, in Costa d’Avorio, mentre l’Alto Commissario ONU per i diritti umani ha annunciato la creazione di una commissione d’inchiesta indipendente sulle violenze commesse dal settembre 2002. Nigeria, Ghana, Togo,hanno accolto la richiesta del Presidente Gbagbo di mediare per superare l’impasse creatasi nella vita politica ivoriana.
La situazione è aggravata dagli scontri gli scontri avvenuti il 21 giugno, nel nord della Costa d’Avorio, dove si sono affrontati due fazioni rivali i delle “Forze Nuove”, la guerriglia che dal settembre 2002 controlla il nord-ovest del paese. Secondo fonti locali dell’Agenzia Fides si è trattato di “un regolamento di conti tra fazioni e clan della guerriglia”. Negli scontri hanno provocato almeno una decina di morti. Alcuni capi delle Forze Nuove hanno accusato il Presidente ivoriano Laurent Gbagbo di aver istigato il tentativo di uccidere il capo delle “Forze Nuove”, Guillame Soro. Il governo ha però respinto le accuse. (L.M.) (Agenzia Fides 23/6/2004 righe 35 parole 442)


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