EUROPA/ITALIA - Traffico di esseri umani: il dramma delle donne sfruttate sessualmente. Le religiose in prima linea. Se ne parla in un convegno a Roma promosso dall’Ambasciata USA presso la S. Sede

giovedì, 17 giugno 2004

Roma (Agenzia Fides)- “Le nostre sorelle non hanno paura di uscire dai loro conventi, anche di notte, per incontrare le donne costrette a prostituirsi sulle strade delle nostre città” afferma Suor Eugenia Bonetti, Missionaria della Consolata, responsabile delle iniziative contro la tratta di esseri umani dell’Unione delle Superiori Maggiori Italiane (USMI). Suor Bonetti ha parlato a nome delle 250 suore italiane che operano a favore delle donne e dei minori vittime del traffico di esseri umani, nel corso della Conferenza “A call to Action: Joining the Fight Against Trafficking in Persons, che si tiene a Roma, oggi, 17 giugno. L’incontro è stato organizzato dall’ambasciata degli Stati Uniti presso la Sante Sede e dalla Pontificia Università Gregoriana, che ha ospitato l’evento.
Il dramma del traffico di esseri umani è un problema crescente. Nel suo intervento, Mons. Pietro Parolin, Sottosegretario vaticano per le relazioni con gli Stati, enumera le cifre di questo vergognoso traffico: ogni anno 800mila persone sono comprate e vendute. Nella sola Africa centrale le vittime dei trafficanti sono 200mila all’anno. Mons. Parolin ha ricordato la particolare sollecitudine del Santo Padre nei confronti di questa triste realtà e ha sottolineato i tanti sforzi della Chiesa cattolica in tutto il mondo per aiutare le vittime di mercanti senza scrupoli. “Molte delle iniziative promosse dal mondo cattolico in questo campo” ha affermato Mons. Parolin “servano da esempio e da stimolo per le istituzioni statali di tutto il mondo”. Sia Mons. Parolin sia l’Ambasciatore degli Stati Uniti presso la S. Sede, Jim Nicholson, hanno sottolineato la proficua collaborazione tra S. Sede e Stati Uniti nel promuovere iniziative per combattere il traffico degli esseri umani e aiutare le vittime di questi commerci.
In prima linea nel soccorrere gli essere umani trasformati in merce, vi sono le suore. “In Italia” ha ricordato suor Bonetti, “vi sono almeno 50-70mila donne introdotte illegalmente e sfruttate sessualmente. Di queste il 40% sono minori”. Le congregazioni religiose femminili hanno varato diverse iniziative a favore di queste donne e dei loro figli: unità di strada per incontrare le donne costrette alla prostituzione; collaborazione con i centri di ascolto delle Caritas diocesane; comunità di accoglienza dove le donne che vogliono sfuggire ai propri padroni-protettori possono trovare rifugio, accoglienza e sostegno umano e spirituale. “A queste persone offriamo un aiuto a tutto campo”- afferma Suor Bonetti-“ dalla assistenza per il rilascio di documenti d’identità al supporto psicologico e spirituale. La maggior parte di queste donne provengono da un ambiente cristiano e hanno un forte senso religioso, ma sono anche in preda a profondi sensi di colpa”.
Le donne che riescono a uscire dalla tratta, sono aiutate a inserirsi nella società italiana, ma vi sono tante donne, prive di documenti che sono espulse nei paesi d’origine, dove vengono respinte della loro famiglia. “Abbiamo avviato rapporti di collaborazione con le congregazioni religiose femminili di alcuni paesi di origine di queste donne” dice suor Eugenia. “Cerchiamo di aiutare le donne espulse a reinserirsi nella loro società e facciamo opera di prevenzione, avvisando le giovani di non credere alle promesse di chi vuole introdurle in Europa clandestinamente”.
Suor Eugenia ha voluto infine sottolineare il valore della testimonianza delle religiose con questa opera di assistenza: “di fronte all’odierno sfruttamento delle donne, le congregazioni femminili hanno riscoperto la ricchezza e l’attualità dei propri carismi, che hanno sempre affermato e difeso la dignità della donna, ancora vittima di una cultura maschilistica e patriarcale”.
A fine luglio, l’Agenzia Fides pubblicherà un ampio dossier sullo sfruttamento della donna nel mondo. Il dossier verrà diffuso in 7 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, cinese, spagnolo e portoghese). (L.M.) (Agenzia Fides 17/6/2004 righe 47 parole 633)


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