AFRICA/MADAGASCAR - Le proteste dei riservisti enfatizzate da parte della stampa locale” dice P. Cosimo Alvati, direttore di Radio don Bosco del Madagascar

lunedì, 31 maggio 2004

Antananarivo (Agenzia Fides)-“Le proteste dei riservisti sono state enfatizzate da alcuni organi di stampa locali, che hanno riferito persino di alcune persone prese in ostaggio dai militari. In realtà, non vi è stata alcuna cattura di ostaggi né altre violenze” dice all’Agenzia Fides p. P. Cosimo Alvati, direttore di Radio don Bosco del Madagascar, descrivendo le manifestazioni di venerdì 28 maggio, promesse dai riservisti di fronte all’Assemblea dei deputati ad Antananarivo, capitale del Madagascar. “I riservisti si sono radunati di fronte alla sede dell’Assemblea, chiedendo di essere ascoltati dai parlamentari. Essendo in corso una cerimonia all’interno del parlamento, non sono stati ricevuti. Per protesta, alcuni di loro hanno bloccato la circolazione nelle strade adiacenti alla Camera bassa, ma non vi sono state violenze” dice p. Alvati. “Per colpire il Presidente, alcuni organi di stampa locali hanno enfatizzato la vicenda, riferendo di deputati presi in ostaggio, notizia risultata falsa”.
“Queste proteste si trascinano da qualche mese” dice p. Alvati. “Per comprenderne le cause bisogna risalire al maggio 2002 nel pieno dello scontro tra il Presidente Marc Ravalomanana e l’ex presidente Didier Ratsiraka”. All’epoca era in corso un durissimo braccio di ferro tra i due uomini politici sui dati ufficiali del primo turno elettorale del dicembre 2001. Ravalomanana sosteneva di aver vinto le elezione con il 52,15% dei voti, e quindi, avendo raggiunto la maggioranza assoluta (50% più uno), era il nuovo Presidente del Paese. Ratsiraka sosteneva invece che il suo contendente non aveva raggiunto la maggioranza assoluta, rendendosi necessario un secondo turno elettorale. Il confronto si concluse nel giugno 2002 con la vittoria dell’attuale Presidente, Ravalomanana.
“Nel maggio 2002”- ricorda p. Alvati.- “la situazione era molto tesa. Non si sapeva da che parte si sarebbe schierato l’esercito. Ravalomanana, che aveva assunto la carica di Presidente, mobilitò i riservisti per impiegarli in funzione di ordine pubblico. I richiamati sono stati impegnati per il 2002 e per tutto il 2003. I riservisti affermano che il Presidente aveva fatto alcune promesse sul loro futuro economico; promesse che, a loro dire, non sono state mantenute. Per questo, ora, queste persone protestano”.
“Il Presidente avrebbe promesso ai riservisti più giovani l’integrazione nella forza attiva dell’esercito; ai meno giovani un posto di lavoro nell’amministrazione pubblica; ai più anziani una pensione da militare” dice p. Alvati. “Il Presidente dell’Assemblea ha incontrato i manifestanti, promettendo di far presente le loro richieste al governo. Il 2 giugno, il governo dovrebbe annunciare la propria risposta alle richieste dei riservisti. (L.M.) (Agenzia Fides 31/5/2004, righe 35 parole 436)


Condividi: