AFRICA/ SUDAN - Identificata per la prima volta nel 1976 nell’Africa occidentale, in particolare nel Sudan e nell’ex Zaire l’ebola continua ad avere un tasso di mortalità molto alto: 19 persone infette tra cui 5 vittime nel sud del paese nelle ultime settimane

giovedì, 27 maggio 2004

Roma (Agenzia Fides) - L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha confermato un’epidemia di febbre emorragica di Ebola nella regione di Yambio, nel sud del Sudan, vicino alla frontiera con la Repubblica democratica del Congo.
Dal 9 maggio scorso ha colpito 19 persone di cui 5 sono morte. Tuttavia non si tratta di un nuovo ceppo del virus.
Il virus responsabile di questa febbre emorragica è un mistero da 28 anni. La malattia, una delle infezioni virali più aggressive finora note, è stata identificata per la prima volta nel 1976 nell’Africa occidentale, in particolare nel Sudan e nello Zaire (l’attuale Repubblica democratica del Congo). Le prime, violentissime, epidemie colpirono i centri di Yambuku, nello Zaire settentrionale, e di Nzara, nel Sudan meridionale.
Si tratta di un virus letale, che uccide dal 50% al 90% delle persone colpite. Ha probabilmente origine in un serbatoio animale, ancora non identificato con sicurezza. Del virus sono finora stati identificati alcuni ceppi, i più noti dei quali sono quelli isolati nelle epidemie che hanno colpito Zaire, Sudan e Costa d’Avorio; un quarto ceppo, chiamato Ebola-Reston, è stato isolato nei primati ma non nell’uomo.
Le epidemie fino ad ora segnalate si sono rivelate mortali nella maggior parte dei casi. E' fondamentale che ogni persona che ha avuto contatti ravvicinati con un malato sia posta sotto
rigorosa sorveglianza (misurazione della temperatura due volte al giorno e ricovero immediato se questa supera i 38,3 gradi). (AP) (27/5/2004 Agenzia Fides; Righe:25; Parole:277)


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