AFRICA/MALAWI - Tra sofferenze e speranze: un missionario commenta a Fides i risultati delle elezioni del 20 maggio

martedì, 25 maggio 2004

Lilongwe (Agenzia Fides)- I risultati delle elezioni politiche e presidenziali svoltesi in Malawi il 20 maggio scorso (vedi Fides 18 e 22 maggio) hanno confermato la vittoria di Bingu wa Mutharika, il candidato del partito UDF che con un milione e diciannovemila voti supera di centoquarantamila voti John Tembo che ha avuto i voti di protesta del nord e del centro del paese. Quasi a pari punti è arrivato terzo il leader della mini-coalizione Gwanda Chakwamba che nel dubbio si è proclamato presidente del Malawi e ha promesso che non tornerà indietro finché il paese non verrà liberato da chi imbrogliando si fa chiamare presidente. La sua lotta dice, sarà anche a costo della vita. Quarto è stato Brown Mpinganjira (250mila voti) e quinto l'ex-vice presidente Justin Malewezi (70 mila voti). Vi sono stati scontri con morti e feriti, mentre l’opposizione ha rigettato i risultati elettorali.
“Il finale non è stato certo una sorpresa” dice un missionario che risiede da anni in Malawi, del quale non pubblichiamo il nome per motivi di sicurezza, che ha inviato all’Agenzia Fides un commento sulla consultazione elettorale. “I risultati delle elezioni molto travagliate sono giunti con un giorno di ritardo. I brogli non sono mancati e gli osservatori della Comunità Europea nel loro comunicato hanno ammesso che sono state elezioni pacifiche, ma non sono riusciti a dire che sono state "free and fair", la definizione ufficiale che confermi che siano state valide.
La commissione elettorale aveva stampato sette milioni e mezzo di schede. Poi si era scoperto che gli iscritti erano sei milioni e mezzo. I votanti effettivi sono stati tre milioni, su una popolazione di circa 12 milioni di abitanti. L’assenteismo è stato grande e come si ripete spesso, la democrazia ha già perso tanta gente per strada.
Ieri, 24 Maggio si è svolta la festa dell'inaugurazione. Lo stadio Chichiri di Blantyre era già addobbato con i colori dell'UDF prima ancora che si conoscessero i risultati delle elezioni. Sono intervenuti tutti i capi di stato dei grandi paesi del sud dell'Africa: Thabo Mbeki del Sud Africa, Robert Mugabe dello Zimbabwe, Joachim Chissano del Mozambico e dal nord Africa è venuto il rappresentante ufficiale di Muhammar Gheddafi.
Lo stadio era vuoto anche per la violenza che ha imperversato domenica 23 maggio in tutti gli angoli della città di Blantyre e che ha portato a incendi e devastazioni mirate contro esponenti UDF. La stazione radio del politecnico era stata fatta tacere e i suoi giornalisti arrestati per aver incitato direttamente alla sommossa contro quelle che definivano elezioni usurpate.
Anche se Bingu wa Mutharika è il nuovo presidente, il paese attualmente è ingovernabile. L'UDF, partito al potere, ha 49 parlamentari a cui si aggiungono 5 del partito con il quale ha fatto la campagna elettorale. 55 parlamentari che spariscono tra i 193 membri del parlamento del Malawi. Il partito con il maggior numero di parlamentari rimane l'MCP di John Tembo, con 60 deputati. Il discorso del nuovo presidente del Malawi non è stato una ventata di novità. Eppure un segnale positivo è stato dato. Bingu wa Mutharika ha promesso di ridurre il numero dei ministri da oltre trenta a meno di venti, lotta alla corruzione a tutti i livelli, impegno di trasferire la sede della presidenza da Blantyre a Lilongwe, dove ha sede il parlamento. Il nuovo Presidente ha rinnovato le promesse fatte in campagna elettorale: fabbriche nei villaggi, prestiti per i più poveri e per le famiglie composte da soli ragazzi orfani, donne senza nessun sostegno economico, handicappati, riduzione del prezzo del fertilizzante”. (L.M.) (Agenzia Fides 25/5/2004, righe 45 parole 613)


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