AFRICA/COSTA D’AVORIO - “Siamo al blocco totale del dialogo” dice a Fides una fonte della Chiesa locale commentando lo scontro tra Presidente e Primo Ministro

martedì, 25 maggio 2004

Abidjan (Agenzia Fides)- “Siamo di fonte a un blocco totale e nessuno sa come uscirne” dice all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale contattata ad Abidjan, in Costa d’Avorio, dove si approfondisce la crisi politica tra il Presidente Luarent Gbagbo e l’opposizione. “Da 3 mesi non si riunisce il Consiglio dei ministri del governo di unità nazionale, per la protesta dei capi di dicastero dei partiti d’opposizione”spiega la fonte di Fides. “La scorsa settimana la decisione del Presidente di licenziare tre ministri ha aggravato in maniera drammatica la crisi. Ora il dissidio tra il Presidente e il Premier Seydou Diarra è a tutto campo”. Diarra ha inviato una lettera al Presidente nella quale esprime la sua contrarietà al licenziamento dei ministri e afferma che il Presidente ha mentito quando ha affermato che il provvedimento è avvenuto con il suo accordo.
I partiti di opposizione accusano il Presidente di non rispettare le intese di Marcoussis (Francia) firmate nel gennaio 2003, per mettere fine alla guerra civile scoppiata nel settembre 2002. Da allora la Costa d’Avorio è divisa un due: il nord-ovest è in mano alla guerriglia delle “Forze Nuove” e il resto del paese è controllato dalle forze governative.
“Di fronte alle spaccature che si sono prodotte e si approfondiscono di giorno in giorno, è difficile fare progressi sulla strada del dialogo e della riconciliazione” dice la fonte di Fides.
Anche le relazioni tra la Presidenza ivoriana e le Nazioni Unite sono compromesse dopo la pubblicazione di un rapporto dell’Alto Commissariato ONU per i diritti umani sulle violenze commesse durante la dimostrazione organizzata dai partiti d’opposizione il 25 marzo scorso. Il documento accusava le forze dell’ordine ivoriane , alcune milizie paramilitari e “le più alte autorità dello Stato” di aver organizzato “un’operazione accuratamente pianificata” per reprimere la manifestazione dell’opposizione (vedi Fides 4 maggio 2004). L’episodio ha avvelenato ulteriormente il clima del paese anche perché Presidenza e opposizione danno cifre diverse sul numero di morti. Secondo la Presidenza, negli scontri vi sono stati 37 morti mentre l’opposizione ribatte che le vittime sono state almeno 200.
Ieri, 24 maggio, la polizia ha disperso una dimostrazione di donne sostenitrici del Presidente che si erano raccolte di fronte alla sede ONU di Abidjan per dimostrare a favore di Gbagbo. Una nuova dimostrazione dei sostenitori del Presidente è previsto per oggi, 25 maggio, secondo quanto affermano le fonti di Fides.
Le polemiche nei confronti dell’ONU rischiano di compromettere la missione dei 6mila Caschi Blu che sono in fase di dispiegamento in Costa d’Avorio. I soldati delle Nazioni Unite hanno il compito di sovrintendere al disarmo dei ribelli del nord-ovest, condizione indispensabile per avviare la riunificazione del paese. Il disarmo più volte annunciato non è mai stato avviato e “in queste condizioni è quasi impossibile farlo partire” dicono le fonti di Fides. (L.M.) (Agenzia Fides 25/5/2004, righe 39 parole 492)


Condividi: