AMERICA/STATI UNITI - Secondo il “Quinto rapporto sullo Stato delle Madri del Mondo” di Save the Children, un milione di bambini e circa 70.000 madri adolescenti muoiono ogni anno nei paesi in via di sviluppo

venerdì, 7 maggio 2004

Roma (Agenzia Fides) - Gravidanza e parto in età adolescenziale sono spesso causa di morte nei paesi in via di sviluppo. Il “Quinto rapporto sullo Stato delle Madri del Mondo” di Save the Children, l’organizzazione internazionale indipendente per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini, include quest’anno, per la prima volta, una classifica del rischio maternità precoce: un elenco di paesi dove è più pericoloso ma anche più comune restare incinta e partorire in età adolescenziale.
Sono infatti più di 1 milione i bambini e circa 70.000 le madri adolescenti che muoiono ogni anno nei paesi in via di sviluppo. In particolare, il rapporto individua 50 nazioni dove il rischio maternità precoce è più alto e devastante sia per le mamme che per i bimbi. Sul totale dei paesi elencati, i primi nove appartengono all’Africa subsahariana con Nigeria, Liberia e Mali in cima alla classifica. In queste aree del pianeta più di 1 ragazza su 6 tra i 15 e i 19 anni mette al mondo un bimbo ogni anno ma quasi 1 su 7 dei neonati muore entro il primo anno di età.
In Bangladesh le bambine tra 10 e 14 anni hanno una probabilità di morire durante il parto cinque volte maggiore rispetto alle loro madri tra i 20 e i 24 anni, così come pure in Afghanistan, Nepal, Yemen, Guatemala, Haiti e Nicaragua.
Per quanto riguarda la salute materna, le puerpere-adolescenti hanno il doppio delle possibilità di morire per complicazioni legate al parto delle donne più grandi. Le ragazze sotto i 14 anni corrono un rischio ancora maggiore.
Sempre all’interno del Rapporto, nella quinta edizione del Mothers’ Index, c’è una graduatoria dei paesi più e meno favorevoli alla maternità che Save the Children ha stilato prendendo in considerazione, relativamente a 119 paesi del mondo, i principali indicatori del benessere materno: salute, educazione e status politico.
In testa all’Indice c’è la Svezia. In coda la Nigeria. Seguono, fra i primi dieci paesi: Danimarca, Finlandia, Austria, Paesi Bassi, Norvegia, Australia, Canada, Regno Unito, Stati Uniti. Agli ultimi posti invece, sopra la Nigeria, ci sono: Burkina Faso, Etiopia, Mali, Guinea Bissau, Ciad, Sierra Leone, Yemen, Repubblica Centro Africana, Mauritania.
Una mamma di uno dei dieci paesi in fondo alla graduatoria è, rispetto alle sue simili dei primi dieci paesi della classifica, 26 volte più esposta al rischio di veder morire suo figlio entro il primo anno di vita e 750 al rischio di morire lei stessa durante la gravidanza o il parto. In questi stessi paesi 1 bambino su 3 non è iscritto a scuola e solo una donna su quattro sa leggere e scrivere.
In Svezia, per esempio, che è al primo posto della graduatoria, più del 99% delle donne ha un’istruzione. Al contrario, in Nigeria, solo il 9% delle donne è andato a scuola: una mamma etiope ha 38 possibilità in più di veder morire il proprio bambino entro il primo anno di vita rispetto ad una madre svedese.
Tra le principali raccomandazioni per ridurre i casi di maternità tra gli adolescenti, Save the Children segnala la necessità di concentrarsi sull’educazione delle bambine e allestire servizi sanitari medici per le probabili future mamme. (AP) (7/5/2004 Agenzia Fides; Righe:41; Parole:561)


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