ASIA/INDONESIA - I risultati delle elezioni indonesiane: vince il partito del Golkar, torna sulla scena il generale Wiranto

mercoledì, 5 maggio 2004

Giacarta (Agenzia Fides) - La Commissione Elettorale Generale ha diramato i risultati delle elezioni parlamentari e amministrative del 5 aprile scorso in Indonesia: a ottenere la maggioranza relativa è stato il partito del Golkar, formazione alla quale apparteneva l’ex-dittatore Suharto, che ha conseguito il 21,6% dei voti. Ridimensionato invece il partito della presidente Megawati Sukarnoputri, il Pdi-P (Partito di Lotta per l’Indonesia Democratica), che ha ottenuto il 18, 5%. Seguono il Partito del Risveglio Nazionale (10,5%) dell’ex presidente Abdurrahman Wahid, il Partito Unito per la Sviluppo (8,1%), guidato dal vice presidente Hamzah Haz, il Partito Democratico (7,4%), il Partito Islamico per la prosperità e la giustizia, formazione islamica conservatrice, attestatosi al 7,3%.
Secondo gli osservatori il risultato è un segnale negativo per la presidente Megawati, che potrebbe essere fortemente danneggiata nelle elezioni presidenziali, previste in luglio, con la formula dell’elezione diretta del popolo. In vantaggio ora, secondo i sondaggi, è il candidato sostenuto da Golkar, il generale Wiranto, ex Ministro della Difesa e comandante dell'esercito indonesiano, accusato da un tribunale Onu di aver commesso crimini contro l’umanità nei massacri di Timor Est. Il generale, secondo le accuse, sarebbe stato al corrente dell’appoggio dell’esercito alle milizie filogovernative che compirono uccisioni e massacri dopo il referendum sull’indipendenza di Timor Est. Altri analisti sostengono che Wiranto avrebbe alimentato gli scontri religiosi nelle Molucche nel 1999, per creare instabilità e caos in Indonesia, legittimando così l’uso della forza e aumentando il potere e i finanziamenti all’esercito, da lui comandato.
Anche Mons. Petrus Canisius Mandagi, Vescovo di Amboina, in una recente intervista all’Agenzia Fides, parlando della nuova ondata di scontri nelle isole Molucche, ricominciati il 25 aprile scorso, ha detto: “La violenza è stata chiaramente provocata da gruppi con obiettivi politici. E’ collegata alle elezioni in corso in Indonesia. Alcuni vogliono creare conflitto e instabilità nelle Molucche per dire che è meglio scegliere un ‘uomo forte’ alla guida della nazione. Un uomo che magari apparteneva alle Forze Armate, anche se oggi non lo è più. Gli scontri ad Ambon fanno parte di una sorta di campagna elettorale allargata, di cui paga il prezzo la popolazione delle Molucche”.
Oggi Wiranto, 57 anni, è tornato sulla scena politica, accusando la presidente Megawati di aver portato il paese sull’orlo del caos e vicino alla “balcanizzazione”. L’ex generale ha basato tutta la sua campagna elettorale sui temi della sicurezza e della fermezza nei riguardi dei gruppi separatisti che minacciano l’Indonesia in Aceh, Molucche, Papua. Questa strategia, afferma il generale, gioverà all’economia del paese e riporterà investimenti dall’estero. (PA) (Agenzia Fides 5/5/2004 lines 48 words 482)


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