Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “In quanto primo catechista nella comunità, il presbitero, specialmente se parroco, è chiamato ad essere il primo credente e discepolo della Parola di Dio, e a dedicare un'assidua cura al discernimento e all'accompagnamento delle vocazioni per il servizio catechistico. Come "catechista dei catechisti", non può non preoccuparsi della loro formazione spirituale, dottrinale e culturale. In una prospettiva di comunione, il sacerdote sarà sempre consapevole che il ministero di catechista a servizio del Popolo di Dio gli deriva dal suo Vescovo, al quale è legato indissolubilmente dal sacramento dell'Ordine e da cui ha ricevuto il mandato di predicare e di insegnare.” Lo ha ribadito il Santo Padre Giovanni Paolo II ricevendo in udienza, giovedì 8 maggio, i partecipanti al Convegno "Il compito dei Presbiteri nella Catechesi in Europa", promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa.
"Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura" (Mc 16, 15) – ha proseguito il Santo Padre -. Questo comando del Signore è rivolto a ogni battezzato, ma rappresenta per i Vescovi e i sacerdoti "il principale dovere". Come Cristo buon Pastore, il presbitero è sollecitato ad aiutare la comunità perché viva in una tensione missionaria permanente. La catechesi in famiglia, nel mondo del lavoro, nella scuola e nell'Università, attraverso i mass-media e i nuovi linguaggi, coinvolge presbiteri e laici, parrocchie e movimenti. Tutti sono chiamati a cooperare alla nuova evangelizzazione, per mantenere e rivitalizzare le comuni radici cristiane. La fede cristiana rappresenta il più ricco patrimonio a cui i popoli europei possono attingere per realizzare il loro vero progresso spirituale, economico e sociale. (S.L.) (Agenzia Fides 9/5/2003 – Righe 20; Parole 281)