AFRICA/COSTA D’AVORIO - Nuova marcia di protesta dell’opposizione prevista oggi. “La situazione per il momento è calma” riferiscono le fonti dell’Agenzia Fides

lunedì, 29 marzo 2004

Abidjan (Agenzia Fides)- “La gente vuole tornare alla vita di tutta i giorni, vuole la pace, non più violenza, morti e feriti” dice all’Agenzia Fides una fonte della Chiesa locale contattata ad Abidjan la capitale economica della Costa d’Avorio, dopo gli scontri del 25 marzo scorso (vedi Fides 26/3/2004). “La situazione è calma, la gente è tornata al lavoro. I mezzi pubblici hanno ripreso a circolare, così come i taxi collettivi. Le forze di sicurezza presidiano la città in modo discreto” riferiscono le fonti dell’Agenzia Fides.
L’opposizione ha indetto oggi, 29 aprile, un’altra manifestazione di protesta, ma le fonti di Fides affermano che finora la gente non è scesa per le strade.
“Il Presidente Gbagbo e l’opposizione sono impegnati in una guerra di cifre sul numero di morti” dicono le nostre fonti. Secondo l’ex Presidente Henri Konan Bédié, gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine avrebbero provato tra i 350 e i 500 morti, mentre il bilancio ufficiale è di 37 vittime.
Ad organizzare la manifestazione di protesta sono stati 7 partiti che sono usciti dal governo di unità nazionale, accusando il Presidente di non rispettare gli accordi di Marcoussis (Francia) firmati nel gennaio 2003, per mettere fine alla guerra civile scoppiata nel settembre 2002. il paese è ancora diviso, in due con il nord e l’ovest controllati dalle “Forze Nuove”, una sigla che raggruppa i 3 movimenti ribelli che hanno scatenato la guerra civile.
Intanto, la Costa d’Avorio attende il dispiegamento dei Caschi blu, previsto il prossimo 4 aprile. “Il compito dei soldati dell’ONU è quello di sorvegliare il processo di disarmo delle milizie del nord e di aiutare il paese alla preparazione delle elezioni politiche previste il prossimo anno. Gli ultimi avvenimenti rischiano di coinvolgere i soldati delle Nazioni Unite in una situazione inaspettata. Il conflitto infatti si è trasferito nella capitale e rischia di coinvolgere l’intero paese”. (L.M.) (Agenzia Fides 29/3/2004, righe 28 parole 338)


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