AFRICA/SWAZILAND - “I recenti attentati sono un fallimento dell'élite di governo che non si è impegnata nel dialogo” afferma il Vescovo di Manzini che condanna l'ondata di terrorismo che ha colpito lo Swaziland negli ultimi mesi

martedì, 25 novembre 2008

Mbabane (Agenzia Fides)- “La Costituzione è stata adottata e una porzione significativa della popolazione dello Swaziland è stata lasciata fuori dal processo di revisione costituzionale. Noi crediamo che il fatto di essere state emarginate ha indotto alcune persone ad adottare metodi brutali e violenti in modo da forzare un cambiamento nel Paese. Questa è davvero una richiesta gridata per chiedere attenzione e riconoscimento. I recenti attentati sono quindi una manifestazione di fallimento da parte dell'élite di governo ad impegnarsi in un serio e onesto dialogo con i cittadini”. Così Sua Eccellenza Mons. Louis Ncamiso Ndlovu, Vescovo di Manzini, nello Swaziland, e Vicepresidente della Southern African Catholic Bishops' Conference (SACBC), con un messaggio pubblicato su un giornale locale, interviene per ammonire la dirigenza del Paese dopo una recente ondata di attentati esplosivi che hanno colpito diverse zone del piccolo Paese dell'Africa australe. Il messaggio del Vescovo è stato inviato all'Agenzia Fides.
Mons. Ndlovu, condanna con forza gli attentati: “Dobbiamo ricordare che la Chiesa condanna tutte le forme di violenza. Di conseguenza, pertanto il terrorismo va condannato nel modo più assoluto. Esso mostra completo disprezzo per la vita umana e non può mai essere giustificato, in quanto la persona umana è un fine e mai un mezzo. Gli atti di terrorismo colpiscono il cuore della dignità umana e sono un'offesa nei confronti di tutta l'umanità (Giovanni Paolo II Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002)”.
La dirigenza del Paese ha accusato alcuni esponenti dell'opposizione di essere responsabili dell'ondata di attentati. Il 15 novembre, Mario Masuku, leader del Movimento Democratico Unito per il Popolo (Pudemo) è stato arrestato con l'accusa di terrorismo. Il Pudemo, insieme ad altri 3 movimenti di opposizione, è stato interdetto dal Primo Ministro Barnabas Dlamini, in base alla legge antiterrorismo. Il Vescovo di Manzini critica l'arresto di Masuku e la politica di chiusura del Re e del governo nei confronti dell'opposizione: “La settimana scorsa il Primo Ministro ha lanciato una bomba mettendo in chiaro un piano per trattare con coloro che sono in disaccordo con l'élite dominante. Egli ha definito terroristi una serie di movimenti di liberazione e ha proclamato che chiunque sia membro o anche associato con loro rischia di essere giudicato in base alla legge sul terrorismo. Il successivo arresto del leader del Movimento Democratico Unito per il Popolo, Mario Masuku, è stata una chiara indicazione che i dettami del Re di mantenere lo status quo sono stati rispettati”.
Lo Swaziland è una monarchia assoluta, guidata dal Re Mswati III, noto per il suo stile di vita dispendioso in un Paese poverissimo. Mons. Ndlovu ricorda che in un discorso precedente a quello del Primo Ministro, “il Re ha sottolineato che coloro che sono in disaccordo con lo status quo dovrebbero essere soffocati e trattati con durezza. Ha invocato la vecchia massima di occhio per occhio. Sappiamo tutti che, se fossimo costretti a vivere in base a questa massima, tutta la nazione diventerebbe cieca”. (L.M.) (Agenzia Fides 25/11/2008 righe 38 parole 503)


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