AFRICA/CONGO BRAZZAVILLE - Il Vescovo di Kinkala in visita pastorale tra le popolazioni del sud-est del Congo, particolarmente colpite dalla guerra del 1998-2003: “Solo il perdono apre la strada alla Risurrezione”

lunedì, 1 marzo 2004

Brazzaville (Agenzia Fides)- Una grande mobilitazione popolare ha accolto Mons. Louis Portella-Mbuyu, Vescovo di Kinkala, nel corso della sua visita pastorale di 12 giorni, dal 6 al 17 febbraio, nel settore di Mondouli, a più di 75 km a sud-est della regione del Pool, nel Congo Brazzaville. Questa zona è stata a lungo isolata dal resto del paese a causa della ribellione di Frédéric Bintsamou, detto “Ntumi”, il capo di un movimento di guerriglia che dal 1998 imperversa nella regione del Pool.
Secondo quanto riferito all’Agenzia Fides da fonti della Chiesa locale, mons. Louis Portella-Mbuyu ha incontrato i cristiani delle diverse confessioni religiose nei villaggi distrutti e colpiti dalla guerra. Il Vescovo si è recato in ben 13 comunità: Kimbedi, Kimfoutou, Loulombo, Mpassa-Mines, Kinkoumba, Kinkembo, Kingoyi, Mindouli, Missafou, Kissanga, Louengo, Kiloubi, Toungadiakou, Loutêté, Nkamou e Massembo-Loubaki. L’accoglienza riservata al Vescovo dagli abitanti di questi villaggi distrutti è stata al di sopra di tutte le aspettative. Da Kimbedi à Massembo-Loubaki, passando per Mindouli, Toungadiakou, la gioia era senza pari. A Kimfoutou, la delegazione vescovile è stata salutata da due colpi di fucile da caccia, come ai vecchi tempi, quando nella zona non risuonavano certo i colpi di kalashnikov o le esplosioni dei razzi lanciati dagli elicotteri.
I cristiani di ogni confessione, il personale dell’amministrazione locale, militari ed ex combattenti non hanno risparmiato sforzi per offrire a mons. Portella una visita piacevole. A tutti il Vescovo ha portato lo stesso messaggio: l’amore di Dio e l’impegno per la ricostruzione dei villaggi distrutti. Mons. Portella ha ricordato che il piano di Dio per il mondo è un piano di amore. E la causa della distruzione nella storia dell’uomo è la mancanza di amore, perché solo l’amore è creatore. Il Vescovo ha esortato tutti a superare il passato e a guardare al futuro: solo il perdono apre la strada delle risurrezione.
Nel corso della sua visita il Vescovo ha cresimato 71 persone a Mindouli, 39 a Kimbedi, e ha battezzato 70 persone.
La zona visitata da mons. Portella ha subito distruzioni enormi tra il 1998 e il 2003. Tutti i villaggi visitati dal Vescovo hanno subito devastazioni: chiese, canoniche, case di religiosi, sale parrocchiali, scuole, dispensari e abitazioni private sono state bruciate e completamente distrutte. Un solo esempio può far comprendere il livello di distruzione raggiunto. A Loulombo, dove si trova la tomba di don Jan Czuba, prete fidei donum polacco, ucciso nell’ottobre 1998, non esiste nemmeno un luogo dove rifugiarsi in caso di pioggia, a parte quel che rimane della piccola sacrestia. La maggior parte degli abitanti del luogo è ancora nascosta nella foresta .
Da punto di vista della sicurezza, in alcune località della zona, dove sono presenti i soldati governativi accanto agli ex combattenti di Ntumi, sono stati costituiti comitati misti per la pace che si riuniscano regolarmente per garantire l’ordine. Molti ex combattenti, infatti, si sono ristabiliti nei villaggi di origine e assicurano un minimo di condizioni di sicurezza. A Kinkoumba sono stati gli ex guerriglieri ad accogliere il Vescovo ed a garantire la sua protezione nel corso della sua permanenza nel villaggio. Gli ex guerriglieri hanno chiesto al Vescovo di descrivere agli organismi internazionali presenti in altre zone della regione, il clima di sicurezza del loro villaggio, in modo che si convincano a inviare personale e aiuti umanitari.
Alla fine della sua visita, di fronte alle tante dimostrazioni di fede, mons. Portella ha reso grazie a Dio per la fede e la speranza dei cristiani che non sono venute meno nonostante i lutti e le distruzioni. (M.S.T.) (L.M.) (Agenzia Fides 1/3/2004, righe 46 parole 615)


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