AFRICA/CONGO RD - “Le Nazioni Unite aiutino il Congo a uscire dalla guerra civile”. Lettera dei Vescovi congolesi al Segretario Generale dell’ONU

martedì, 24 febbraio 2004

Kinshasa (Agenzia Fides)- “La Conferenza Episcopale del Congo parla a nome di milioni di Congolesi che hanno beneficiato e beneficiano ancora dell’assistenza del sistema delle Nazioni Unite attraverso le sue agenzie specializzate”. Così i Vescovi della Repubblica Democratica del Congo si rivolgono al Segretario Generale delle Nazioni Unite con una lettera datata 14 febbraio 2004. Nella missiva i Vescovi esprimono il ringraziamento per quanto l’ONU sta facendo nella RDC, ma chiedono alle Nazioni Unite nuovi sforzi per aiutare il paese a uscire dal tragico conflitto esploso nel 1998. “Come sapete, questa guerra è il conflitto più sanguinoso che il continente africano abbia conosciuto: 3 milioni di morti e un milione e mezzo di sfollati” scrivono i Vescovi congolesi. “Alcuni, la chiamano, giustamente, la prima guerra mondiale africana. Perché non solo vi sono implicati nove stati africani, con i loro sostenitori occidentali, ma perché questa guerra concerne gli interessi vitali del continente. Infatti, le ricchezze per le quali si combatte nella Repubblica Democratica del Congo, certamente proprietà inalienabili del popolo congolese, fanno parte ugualmente del patrimonio africano. Lo sfruttamento razionale di queste ricchezze permetterebbe senza dubbio di risolvere numerosi problemi del continente. Il danno inferto alla Repubblica Democratica del Congo, colpisce anche i popoli africani, e dunque l’umanità intera”.
I Vescovi denunciano “la quantità impressionante di armi che alimentano i conflitti nella regione dei Grandi Laghi” traffici di armi legati “allo sfruttamento fraudolento del legno, caffè, diamanti, oro e coltan”.
Ricordando i recenti accordi di pace che hanno portato alla formazione di un governo di unità nazionale, con la partecipazione della maggioranza dei gruppi di guerriglia congolesi, i Vescovi ritengono che “indispensabile la firma ufficiale di una dichiarazione che ponga fine alla guerra da parte dei belligeranti”. “Questa dichiarazione deve prevedere sanzioni per tutti coloro che dovessero rilanciare le ostilità. Al di fuori dell’esercito regolare non deve essere data alcuna legittimità ad altri gruppi armati”.
“Avendo intrapreso la strada per risolvere la crisi interna, sia pure ancora in modo parziale, la Conferenza Episcopale del Congo stima che sia giunto il momento di tenere la conferenza internazionale sulla regione dei Grandi Laghi sotto l’egida delle Nazioni Unite”. I Vescovi propongono anche una “conferenza per mettere fine alla criminalizzazione dell’economia congolese. L’episcopato insiste sull’esigenza di preservare la fauna e la flora congolese, e di risparmiare a favore delle generazioni future le risorse finanziarie provenienti dallo sfruttamento dei minerali”.
La Conferenza Episcopale del Congo chiede infine la costituzione di un Fondo di Solidarietà Internazionale per la RDC, con lo scopo di “rifondere i danni subiti dal paese dal 1994 ad oggi. Questo fondo di solidarietà internazionale non abolisce gli obblighi di giustizia e di riparazione che si devono imporre ai paesi aggressori per i danni inflitti al popolo congolese”. (L.M.) (Agenzia Fides 24/2/2004, righe 41 parole 473)


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