AFRICA/GRANDI LAGHI - Congo RD, Rwanda e Burundi. All’Agenzia Fides parla Don Ferdinando Colombo, vicepresidente del VIS che fa il punto dei programma avviati nei tre paesi dall’agenzia di volontariato promossa dai Salesiani

lunedì, 16 febbraio 2004

Roma (Agenzia Fides)- IL VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo), agenzia di volontariato per lo sviluppo promossa dai Salesiani, ha avviato da tempo numerosi progetti nella regione dei Grandi Laghi, che comprende Repubblica Democratica del Congo (RDC), Rwanda, Burundi. Don Ferdinando Colombo, vicepresidente del VIS, che è appena tornato da una visita nella regione, traccia un quadro della situazione all’Agenzia Fides. “Il VIS è presente in tutti i paesi della regione, con diversi progetti educativi e di assistenza alle giovani generazioni”. “In Burundi” dice don Colombo, “il VIS sta completando a Buterere, uno dei quartieri periferici più poveri della capitale, un centro di assistenza per i giovani diseredati. Sono già presenti 50 ragazzi, e il loro numero è destinato a crescere, quando a settembre saranno avviati i corsi professionali di falegnameria, meccanica, saldatura, informatica e segreteria aziendale, oltre a quello di taglio e cucito, già avviato da tempo. Il progetto è stato avviato con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana, dell’Unione Europea e del Ministero degli Esteri italiano”. “Il Burundi sta attraversando una fase complessa della sua storia. Il principale gruppo di guerriglia, le Forze per la Difesa della Democrazia (FDD), ha raggiunto un accordo con il governo, mentre l’altro gruppo, le Nazionali di Liberazione (FNL), ha solo ora iniziato a trattare con il governo” dice don Colombo. “Purtroppo, però la situazione non si è ancora stabilizzata. Durante il mio soggiorno a Bujumbura, ogni notte vi erano esplosioni e sparatorie. Vige la legge del più forte, chi può si arma. Speriamo comunque che il paese possa finalmente ritrovare la pace”.
“In Rwanda, con una cerimonia molto sentita dalla popolazione sono stati festeggiati i 50 anni della presenza salesiana nel paese. Alla cerimonia erano presenti i Vescovi e il Presidente del Rwanda, Paul Kagame. Sono sfilati gli ex alunni delle scuole salesiane del paese, tra loro vi sono Vescovi, ministri, prefetti, sindaci. Il Presidente Kagame è rimasto sinceramente impressionato dal contributo apportato dai Salesiani allo sviluppo del suo paese”. “Proprio per questo abbiamo chiesto al Presidente di eliminare la tassa di soggiorno per gli insegnanti (200 dollari da pagare ogni 3 mesi di permanenza nel paese) e le imposte doganali sull’importazioni di materiale didattico. Il Presidente si è impegnato ad accogliere le richieste”.
“La mia ultima tappa nella regione, è stata Goma, nel sud Kivu, regione dell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC) al confine con il Rwanda” afferma don Colombo. “Qui abbiamo un istituto tecnico professionale e un centro di accoglienza per bambini e ragazzi. Il centro accoglie 500 persone e fornisce istruzione, abbigliamento e cibo a mille altri ragazzi ospitati da famiglie della zona. L’età varia da bambini di 3-4 mesi a ragazzi di 18 anni. Questo centro è l’unico in un raggio di 200 km. Così, bambini e ragazzi, che hanno perso i genitori, sono inviati da noi. Con l’aiuto della Croce Rossa Internazionale, cerchiamo, quando è possibile, di ricongiungere i ragazzi alle loro famiglie”. “Goma si sta riprendendo dalle eruzioni del vulcano Nyiragongo, del gennaio 2002, che aveva lasciato 300mila persone senza tetto. Per fortuna le strutture salesiane non sono state toccate dalla lava e hanno potuto continuare a offrire assistenza alla popolazione. Il VIS inoltre, ha contribuito alla ricostruzione, edificano 40 nuove case” dice don Colombo. (L.M.) (Agenzia Fides 16/2/2004, righe 45 parole 583)


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