AFRICA/COSTA D’AVORIO - AD UN ANNO DAGLI ACCORDI DI MARCOUSSIS IL PAESE È ANCORA DIVISO

lunedì, 26 gennaio 2004

Abidjan (Agenzia Fides)-Un paese ancora diviso. Così appare la Costa d’Avorio ad un anno dagli accordi firmati a Marcoussis (Francia), che misero fine al conflitto tra governo e guerriglia.”Sugli stessi accordi di pace il mondo politico e la popolazione sono spaccati” dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale contattate ad Abidjan. “Da una parte vi sono coloro che vedono le intese di pace come il fumo negli occhi, dall’altra vi sono quelli che affermano che sono la soluzione migliore per il paese”.
Gli accordi di Marcoussis prevedevano il mantenimento al potere del presidente Laurent Gbagbo fino al termine del suo mandato e la creazione di un governo di unità nazionale aperto a tutti i partiti, che avrà il compito di preparare nuove elezioni, definite, dal testo dell’accordo, “credibili e trasparenti”, previste per il 2005.
“Il governo di unità nazionale guidato da Seydou Diarra, ha avviato l’iter per le riforme richieste dai ribelli, in particolare quella sul diritto di cittadinanza e sulla proprietà fondiaria, ma il Presidente Gbagbo vuole sottoporre a referendum queste tematiche. L’opposizione teme però che si tratti di una manovra dilatoria o peggio populista” dicono le fonti di Fides. “La Costa d’Avorio è quindi ancora bloccata su quelle problematiche che sono state alla base della rivolta del settembre 2002. In questo senso, gli accordi di Marcoussis sono solo una tappa verso la vera pace: hanno permesso di fermare la guerra civile, e di porre le basi di un’intesa più ampia che deve però essere raggiunta”.
Dopo lo scoppio della guerra civile nel settembre 2002, e nonostante gli accordi di pace del gennaio 2003, la Costa d’Avorio è ancora di fatto divisa con il nord e l’ovest del paese in mano a diversi gruppi di guerriglia, riuniti sotto la sigla comune “Forze Nuove”. (L.M.) (Agenzia Fides 26/1/2004, righe 26 parole 313)


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