Andrea Tornielli - "PIO IX, L’ULTIMO PAPA RE" – pp. 623, Collana «Biblioteca Storica» del Giornale

venerdì, 16 gennaio 2004

Le polemiche che hanno accompagnato la beatificazione di Pio IX, nel settembre 2000, sembrano ormai dimenticate. E oggi, tre anni dopo quella cerimonia che ha lo visto beatificato a fianco di Giovanni XXIII, una nuova biografia riaccende i riflettori sulla figura di papa Mastai Ferretti, il pontefice che ha regnato più a lungo nella storia della Chiesa, ha proclamato ben due nuovi dogmi (l’Immacolata concezione e l’infallibilità papale), ha visto cadere il potere temporale e ha concluso i suoi giorni sentendosi «prigioniero» nei palazzi vaticani.
Dalle pagine di questa nuova biografia, basata sui documenti dell’epoca, i più importanti dei quali sono riprodotti per intero, emerge la storia dimenticata del sottotenente di artiglieria Carlo Amirante, che eseguendo gli ordini ricevuti, per primo aveva fatto aprire il fuoco sulle mura di Porta Pia, la mattina del 20 settembre 1878. Rimasto gravemente ferito nel breve scontro a fuoco con i soldati pontifici comandati dal generale Kanzler, il sottotenente viene ricoverato a Villa Torlonia, sulla Nomentana. Una volta guarito, vive una profonda crisi di coscienza e chiede a un amico romano di intercedere per ottenergli un’udienza da papa Mastai. Gli viene detto che difficilmente Pio IX avrebbe voluto incontrare l’uomo che materialmente ha compiuto l’atto finale per la caduta del potere temporale della Chiesa. Gli consigliano però di scrivere una supplica nella quale raccontare brevemente la sua vita. Amirante, nato nel 1852 a Soverato, in provincia di Catanzaro, laureato in Ingegneria, si era poi arruolato nell’esercito piemontese. Così si concludeva la supplica del sottotenente d’artiglieria: «La mattina del 20 settembre scorso dovetti come militare eseguire senza discutere gli ordini che mi erano stati dati. Fui ferito e chissà che la Beata Vergine non mi abbia salvato concedendomi il privilegio di inginocchiarmi ai piedi di Vostra Santità». Pio IX, papa pastore, fa convocare immediatamente l’ufficiale e lo riceve in udienza privata, senza testimoni. Uscito da quell’incontro, Amirante si congeda dall’esercito e decide di farsi sacerdote. Ordinato prete nel 1877, andrà a vivere a Napoli dove spenderà tutta la sua esistenza nelle opere caritative. Morirà nel 1934. La causa di beatificazione del sottotenente di Porta Pia è stata aperta ufficialmente il 19 giugno 1980.
Nei mesi successivi alla breccia di Porta Pia va collocato un interessante episodio, molto significativo per comprendere la personalità di Pio IX e il suo modo di intendere il papato. Un gruppo di illustri personalità cattoliche, guidate dal marchese Francesco Cavalletti, aveva invitato i cattolici di tutto il mondo a donare un contributo per regalare al pontefice un trono d’oro che sarebbe stato accompagnato anche dall’offerta del titolo di «grande», «Pio IX Magno». Il giorno 8 agosto 1871, il papa firma una lettera per quel comitato, ringraziando per l’offerta, ma affermando che avrebbe preferito usare la somma raccolta per il trono d’oro per tentare di riscattare i giovani chierici dal servizio militare obbligatorio, dato che è il clero il suo vero «trono». Quanto al titolo di «grande», Pio IX cita un passo del Vangelo e le parole di Gesù: «Percorreva Egli le diverse contrade della Giudea – si legge nella lettera – avendo assunto la umana natura, e qualcuno ammirando le sue divine virtù chiamollo: “Maestro buono”. Ma Gesù prontamente rispose: “Come tu mi chiami buono? Dio solo è buono”. Se dunque Gesù Cristo, avendo riguardo a sé come uomo, dichiarò che Dio solo era buono, come non dovrà dire il suo indegno Vicario, che Dio solo è Grande? Grande pei favori che concede a questo suo stesso Vicario, Grande pel sostegno che accorda alla Chiesa sua, Grande per la pazienza infinita che adopera coi nemici suoi. Grande per li premii che prepara a tutti quelli che abbandonano le vie del peccato per applicarsi nell’esercizio della penitenza, Grande pei rigori della giustizia che adopera a punizione degli increduli e di tutti i nemici ostinati della sua Chiesa». (A.T.) (Agenzia Fides 16/1/2004 – Righe 43 ; Parole 633)


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