ASIA/IRAQ - I CRISTIANI IRACHENI: “SÌ ALLA LIBERTÀ RELIGIOSA, NO ALLO STATO TEOCRATICO”

venerdì, 25 aprile 2003

Baghdad (Agenzia Fides)- “ Mentre i mass media internazionali hanno descritto la manifestazione degli sciiti a Karbala come simbolo di vittoria, di democrazia e libertà, noi cristiani iracheni siamo preoccupati per il futuro della libertà religiosa nel nostro paese” dice all’Agenzia Fides P. Nizar Semaan, sacerdote siriaco della diocesi di Ninive. P. Nizar aggiunge: “I giornalisti che trasmettevano in diretta la manifestazione non avevano la piena consapevolezza della realtà e di che cosa significhi una manifestazione del genere; noi cristiani dell’Iraq guardiamo con apprensione quello che sta succedendo. Non perché siamo contro la liberta religiosa e di culto, che vogliamo siano a fondamento del nuovo Iraq, ma perché conosciamo bene la mentalità e la cultura degli sciiti e lo scopo di questo tipo di manifestazione religiosa: quello di costruire un Iraq teocratico fondato sulla legge islamica”.
“Il rischio” dice P. Nizar “ è quello di essere costretti a scegliere tra continuare a vivere in Iraq ridotti a cittadini di serie B, privi di diritti, o lasciare la terra dei nostri padri. Mi dispiace che la manifestazione degli sciiti sia stata trasmessa contemporaneamente alla celebrazione pasquale dei cristiani dell’Iraq, senza mettere in evidenza le due diverse realtà: mentre i cristiani stavano pregando per la pace e per la vera libertà e democrazia, i nostri fratelli sciiti stavano lanciando slogan a favore di uno stato islamico (che non rispetta nessun altra religione) e di una nuova guerra. Mi auguro che il mondo civile si accorga presto di questo pericolo e continui ad operare per formare un Iraq laico e democratico, che rispetti tutte le minoranze”. (L.M.) (Agenzia Fides 25/4/2003 righe 24, parole 283)


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