OCEANIA/ISOLE SALOMONE - Ricostruire la speranza: un anno dopo lo tsunami nelle Solomone

venerdì, 11 aprile 2008

Honiara (Agenzia Fides) - Case, scuole, campi, barche distrutte: le ferite materiali e spirituali lasciate dallo tsunami che un anno fa, nell’aprile 2007, ha colpito le Isole Salomone sono ancora evidenti nel territorio dell’arcipelago. Ma intanto vengono curate grazie ai progetti di sostegno umanitario, ricostruzione e riabilitazione che la Caritas, le congregazioni religiose e alcune Ong, cristiane e non, hanno avviato subito dopo il diastro.
Il terremoto e lo tsunami del 2 aprile 2007 hanno devastato molte isole, facendo circa 50 vittime, e costringendo migliaia di persone a lasciare case e villaggi nei pressi della costa per spostarsi sulle colline.
Alcune testimonianze inviate all’Agenzia Fides raccontano la vita a un anno dallo tsunami. Nella scuola elementare “San Giovanni Bosco” a Nila furono distrutti banchi, libri, materiale didattico; fortunatamente non vi erano bambini nell’edificio quando l’onda lo ha colpito. Gli studenti sono tornati a scuola otto mesi dopo l’evento, non senza paura e titubanza. Ma ora i piccoli, grazie alle attenzioni amorevoli di suore e laici che costituiscono il personale docente della scuola, stanno riacquistando la fiducia in se stessi e nella vita, superando i traumi psicologici che lo tsunami ha lasciato.
Anche Suor Leonie Megogole, religiosa domenicana che insegna nella provincia di Choiseul, ha visto con somma tristezza la sua scuola devastata e il ritorno degli studenti dopo un’interruzione didattica di quattro mesi. Oggi ha ripreso le lezioni con entusiasmo maggiore del passato.
La Caritas delle Salomone e i sui partner si sono attivati con prontezza per portare aiuti di emergenza (cibo, acqua, tende) soprattutto nelle isole di Gizo e nelle isole Shortland, fra le più colpite. Nel contempo ha anche avviato e promosso progetti di ricostruzione e riabilitazione, per permettere alla popolazione locale di tornare alla propria vita quotidiana, alle attività di agricoltura, artigianato, pesca, commercio, che normalmente si svolgevano prima dello tsunami. Attualmente, un anno dopo il sisma, i progetti sono in piena attività e hanno già dato alcuni risultati, come il ripristino delle condutture e delle forniture di acqua potabile in 29 villaggi, e la ricostruzione di case e infrastrutture.
Un aspetto importante è anche quello della cura dei traumi psicologici che hanno colpito soprattutto bambini, ragazzi e giovani: “Il bisogno di un’assistenza psico-sociale fra i bambini è generalizzato”, dice Tania Herbert, psicologa che opera per un programma di assistenza promosso dalla Caritas Australia.
Grazie all’ausilio di volontari, laici e religiosi, la popolazione delle Salomone, passo dopo passo, sta riacquistando la speranza nel futuro, che è la base fondamentale per riprendere le attività di studio e lavoro, la vita nelle famiglie, nei villaggi e nelle comunità. (PA) (Agenzia Fides 11/4/2008 righe 27 parole 275)


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