ASIA/INDONESIA - VIOLENZE E RESTRIZIONI DOPO LA PROROGA DELLA LEGGE MARZIALE AD ACEH: PREOCCUPAZIONE DELLA CHIESA

venerdì, 28 novembre 2003

Giacarta (Agenzia Fides) – C’è preoccupazione nella Chiesa indonesiana per le notizie di violenza che giungono dalla provincia di Aceh, nell’estremo Nord dell’isola di Sumatra, dove è in corso un’azione militare dell’esercito indonesiano contro un gruppo di ribelli secessionisti.
Secondo fonti locali di Fides, il livello dello scontro resta alto e la speranza che si potesse allentare la tensione è svanita dopo che il governo indonesiano, il 6 novembre scorso, ha deciso di prorogare per altri sei mesi il decreto di legge marziale promulgato nel maggio 2002. Sebbene i generali di Giacarta avessero assicurato che la guerra agli indipendentisti del Free Aceh Movement (GAM) si sarebbe conclusa in fretta, così non è stato, e la popolazione civile continua a soffrire. I morti, fra ribelli e i civili, sono numerosi e piovono denunce di organizzazioni indipendenti su uccisioni extragiudiziarie, stupri e uso indiscriminato della forza da parte delle truppe schierate nell'area di conflitto.
Intanto operatori locali della Chiesa indonesiana a Sumatra dicono a Fides che ad Aceh vi è scarsità di viveri, disagio e insicurezza per migliaia di sfollati, carenza di strutture e assistenza sanitaria, mancanza di rifornimenti e blocco delle vie di comunicazione. Mons. Pius Datubara, Arcivescovo di Medan, diocesi sull’isola di Sumatra, ha detto all’agenzia Ucan che “la proroga della legge marziale porta con sè violazioni dei diritti umani. L’esercito non può arrestare e detenere arbitrariamente la gente, mentre occorre portare assistenza e cibo ai rifugiati: La Chiesa è pronta a fornire aiuto, ma è impossibilitata a farlo”.
Secondo un recente rapporto dell’organizzazione indipendente Human Rights Watch (HRW), nell’area continuano le violazioni dei diritti umani a danno della popolazione locale e le limitazioni alla libertà di stampa. Nel rapporto, diffuso il 26 novembre, Aman Zia Zarifi, vice direttore della Sezione asiatica di HRW, afferma che “quando la stampa ha cercato di sgretolare il muro di segretezza che pesa su Aceh, si è esposta a subire gravi abusi”.
Il governo ha vietato l’ingresso nella zona a operatori dell’Onu, organizzazioni umanitarie, religiosi, giornalisti, diplomatici e osservatori indipendenti. Le operazioni militari vedono circa 30mila soldati indonesiani contrapposti a circa 5.000 ribelli.
(PA) (Agenzia Fides 28/11/2003 Lines: 40 Words: 387)


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