AFRICA/KENYA - I VESCOVI DEL KENYA: “I COMANDAMENTI DI DIO E I VALORI DEL VANGELO CI AIUTINO A COSTRUIRE UN PAESE FELICE, PACIFICO, SICURO E PROSPEROSO”

mercoledì, 26 novembre 2003

Nairobi (Agenzia Fides)- I Vescovi cattolici del Kenya esprimono la loro soddisfazione per i recenti progressi compiuti dal paese nel campo della democrazia e dello sviluppo. In una lettera pastorale intitolata “Still on the road to democracy”, pervenuta all’Agenzia Fides, i Vescovi si felicitano anche per la decisione del Fondo Monetario Internazionale di ristabilire l’aiuto finanziario al paese africano; i presuli ricordano però “che nonostante gli aiuti internazionali ricevuti fin dall’indipendenza, molti keniani continuano a languire nell’indigenza”.
Tra i progressi realizzati dal Kenya negli ultimi mesi, la Conferenza Episcopale del Kenya cita: educazione primaria gratuita per tutti; compagna contro la corruzione; programma di miglioramento della giustizia, programmi sociali ed economici come quello per il recupero dei bambini di strada, riconoscimento dei diritti dei pensionati; lotta all’Aids. Su quest’ultimo punto, i Vescovi chiedono al governo di raddoppiare gli sforzi per la prevenzione e la cura della malattia.
La Conferenza Episcopale però critica con forza l’aumento degli stipendi dei deputati: “Appena neo eletti, parlamentari hanno preso possesso del loro incarico e si sono subito concessi alti salari e benefit. Questo è sbagliato. Oltretutto, quale segnale viene dato ai milioni di poveri del paese? Per i 222 membri del Parlamento spendere 800 milioni di scellini per acquistare automobili in aggiunta agli alti salari e indennità, semplicemente aggiunge l’ingiuria al danno”.
Un altro problema che va affrontato con urgenza, secondo i Vescovi, è la riforma agraria: “Nonostante le promesse fatte, non sono state soddisfatte le aspettative delle popolazioni. Né le ingiustizie del passato sono state corrette in ogni parte del paese. I presuli poi denunciano le gravi condizioni di insicurezza di ampie zone del Kenya: “la lista di omicidi è lunga e spaventosa. Nessuna area del paese, nessuna persona può sentirsi sicuro e tranquillo”.
I Vescovi chiedono inoltre il rispetto della laicità dello stato, soprattutto di fronte alla proposta di inserire le corti tradizionali islamiche nel testo della nuova Costituzione: “la religione e le relative problematiche devono rimanere nell’ambito della libertà personale, garantita dalla Costituzione”.
“Siamo anche convinti” concludono i Vescovi “che un accresciuto senso della presenza di Dio è fondamentale per lo sviluppo della società umana. Senza un’apertura al trascendente, una società è come ossa rinsecchite senza carne. I comandamenti di Dio e i valori del Vangelo sono qui per aiutarci a costruire un Kenya felice, pacifico, sicuro e prosperoso”.
(L.M.) (Agenzia Fides 26/11/2003, righe 36 parole 420)


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