EUROPA/ITALIA - TUMORI, 23% IN PIÙ DI SOPRAVVIVENZA PER GLI ITALIANI RISPETTO AGLI ANNI ‘80. LIVELLI PIÙ ALTI NEL CASO DEL CANCRO ALLA PROSTATA, AL SENO, AL COLON RETTO. SOPRAVVIVONO DI PIÙ LE DONNE E I GIOVANI

mercoledì, 26 novembre 2003

Roma (Agenzia Fides) - Aumentano in Italia i livelli di sopravvivenza per i pazienti colpiti da tumore. I malati che hanno avuto una diagnosi di tumore negli anni ‘90 sopravvivono dopo 5 anni mediamente il 23% in più rispetto agli anni ‘80. I più importanti miglioramenti della prognosi si registrano nei tumori della mammella (12%), della prostata (25%) e del colon retto (10%). Più contenuti, invece, gli incrementi di sopravvivenza per le leucemie e per il cancro del polmone, che aumentano nello stesso periodo solamente del 4% e dell’1% rispettivamente. Nel complesso, la sopravvivenza dei pazienti italiani, è sostanzialmente in linea con il valore medio europeo, con una percentuale di sopravviventi a 5 anni dalla diagnosi pari al 46%, contro il 45% della media dei pazienti europei.
E’ questo il quadro della sopravvivenza dei malati oncologici italiani tracciato nell’ambito dello studio europeo Eurocare-3. I risultati di questa ricerca vengono annunciati oggi nel corso del convegno “Tendenze recenti della sopravvivenza per tumore in Italia e in Europa”.
Ogni anno muoiono per cancro 930.000 persone nei 15 Paesi dell’Unione Europea. In Italia, nel 2000, sono stati registrati 130.000 decessi e 240.000 nuove diagnosi.
Lo studio, che ha coinvolto 56 Registri Tumori attivi in 20 Paesi europei, mostra importanti differenze nella sopravvivenza sia tra i Paesi, che al loro interno. Sono state analizzate 45 differenti sedi tumorali negli adulti e 25 nei bambini, con una copertura complessiva del 90% di tutti i tumori maligni insorti durante gli anni ‘90 nella popolazione dei Paesi partecipanti. Tre le situazioni che emergono più nettamente: la prima è che si osserva un netto miglioramento dei livelli di sopravvivenza sia in Italia che in Europa; la seconda è che nei Paesi dell’est europeo, prossimi ad entrare nell’UE, la sopravvivenza è di gran lunga peggiore che nell’Europa occidentale e presenta una dinamica di crescita meno forte; la terza riguarda il nostro Paese, dove si osservano livelli di sopravvivenza superiori al Centro-Nord rispetto al Sud. (AP) (26/11/2003 Agenzia Fides; Righe:29 Parole:361)


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