OCEANIA/NUOVA ZELANDA - La Caritas della Nuova Zelanda in aiuto dei paesi africani in difficoltà

lunedì, 10 marzo 2008

Wellington (Agenzia Fides) - Le distanze segnate dall’Oceano Indiano sono colmate grazie allo slancio di solidarietà che coinvolge sacerdoti, religiosi, laici, benefattori: in Nuova Zelanda gli operatori e i volontari della Caritas sono mobilitati per l’aiuto e l’assistenza a popolazioni africane che attraversano particolari difficoltà di tipo sociale, politico, economico.
Il filo diretto che unisce i due continenti, Oceania e Africa, ha coinvolto negli ultimi tempi, paesi come Zimbabwe e Kenya. La Caritas Nuova Zelanda di recente ha raccolto e stanziato una prima tranche di 50mila dollari in favore della popolazione della città di Bulawayo, in Zimbabwe, dove la carenza di acqua e di assistenza sanitaria ha messo a repentaglio la vita di migliaia di persone, mentre il paese resta attanagliato da una crisi politica ed economica dagli altissimi costi umani. A Bulawayo, seconda città della nazione, la carenza di approvvigionamento idrico costringe la popolazione “a cercare e attingere acqua da fonti non controllate e non protette, con conseguente altissimo rischio di diffusione di infezioni ed epidemie”, nota Mike Smith, Direttore della Caritas NZ. Il problema dell’acqua, nella città, è presente da oltre 15 anni a causa di numerose siccità che hanno colpito il territorio e danneggiato l’economia locale.
“A causa della difficile situazione politica - aggiunge Smith - crediamo che, in questo momento, un aiuto a breve termine, per forniture di acqua e di cure mediche, sia il più efficace e necessario, andando a beneficio diretto della gente più bisognosa”.La Caritas ha provveduto alla costruzione di serbatoi e di cisterne ad uso domestico e di quartiere, mentre sta portando avanti seminari di formazione gratuiti per la popolazione, su temi come igiene e sanità, per responsabilizzare gli abitanti di 28 comunità urbane.
Il lavoro è condotto in partenariato con organizzazioni locali come CADEC (“Catholic Development Commission”) di Bulawayo e con il “Catholic Relief Service”, che è la Caritas degli Stati Uniti.
La Caritas Nuova Zelanda si è anche attivata per un progetto in favore dei bambini e delle famiglie vittime della violenza post-elettorale che ha sconvolto il Kenya. Il progetto andrà a vantaggio della comunità parrocchiale di Chiga, in un’area a Sud di Kisumu (Kenya occidentale), dove la violenza del dopo elezioni ha lasciato ferite profonde. La Caritas sosterrà il lavoro della parrocchia per i bambini che hanno perso i loro genitori o colpiti dall’Aids e per le famiglie ridotte in miseria.Come ha raccontato p. Maurice Awiti, parroco a Chiga, “nella parrocchia urge avere beni di prima necessità , come cibo, vestiti e medicine, dato che molte famiglie hanno perso tutto in seguito alla violenza. Molte attività commerciali, negozi, botteghe, sono state distrutte e la gente ha perso la possibilità di sostentamento. Anche i servizi sanitari sono ridotti all’osso e il dispensario della parrocchia rischia di chiudere per scarsità di medicinali. La tensione etnica resta, l’assistenza umanitaria è oltremodo necessaria”. La Caritas Nuova Zelanda aiuterà la parrocchia a rispondere a tutte queste necessità. (PA) (Agenzia Fides 10/3/2008 righe 28 parole 290)


Condividi: