AFRICA/NIGERIA - L’ARCIVESCOVO DI JOS: “SIAMO UNA DEMOCRAZIA GIOVANE. NONOSTANTE LE VIOLENZE E LE ACCUSE DI BROGLI LE ELEZIONI SONO STATE COMUNQUE UN EVENTO POSITIVO”

mercoledì, 23 aprile 2003

Lagos (Agenzia Fides) - “Siamo addolorati per la ventina di morti provocati dagli scontri durante le elezioni, ma questo non deve farci perdere la visione del quadro generale, che è nel complesso positivo” dice all’Agenzia Fides Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos, commentando le elezioni presidenziali svoltisi in Nigeria sabato 19 aprile. Mons. Kaigama afferma:“Alla vigilia delle elezioni regnava una profonda preoccupazione per una possibile ondata di violenze che poteva coinvolgere vaste zone del paese. Grazie a Dio, invece, la gente ha votato con ordine, dimostrando anche molta pazienza per alcune disfunzioni della macchina organizzativa. Siamo felici per come si sono svolte le cose. Le temute violenze di massa non si sono verificate. Certo vi sono stati alcuni episodi di violenza ma bisogna fare un confronto con le elezioni precedenti quando si verificarono disordini gravissimi e un numero molto alto di vittime”.
Il presidente uscente, Olusegun Obasanjo, è stato rieletto con il 60 % dei voti. Il risultato elettorale è stato però contestato dal principale candidato dell’opposizione Muhammadu Buhari, capo dell’ All Nigeria People's Party (ANPP), che ha accusato il governo di brogli elettorali. Anche gli osservatori dell’Unione Europea affermano di aver riscontrato “serie irregolarità e frodi”, mentre i rappresentanti del Commonwealth tracciano un quadro sostanzialmente positivo dell’evento. Un loro rappresentate ha dichiarato alla BBC che “nella maggior parte della Nigeria è stato fatto uno sforzo autentico e nel complesso efficace per permettere al popolo di votare liberamente”.
A questo proposito mons. Kaigama commenta: “La stampa occidentale ha l’abitudine di mettere in risalto gli aspetti negativi dell’Africa. Anche in questo caso si pone l’accento sulle accuse di brogli elettorali denunciati dal candidato dell’opposizione. Queste accuse verranno vagliate da un tribunale dello stato che dovrà emettere un verdetto sulla loro autenticità. Siamo una democrazia ancora giovane che ha bisogno di crescere: è facile dall’Europa e dagli Stati Uniti emettere giudizi che non tengono conto della nostra realtà. Fino al 1999 vivevamo sotto una dittatura militare e molti giovani votavano per la prima volta. La democrazia ha bisogno di tempo per mettere le sue radici. Mi sembra poi che anche le democrazie mature hanno i loro problemi, basti pensare all’elezione contestata dell’attuale presidente americano”
La Nigeria ha una popolazione di 120 milioni di abitanti. Gli elettori erano 61 milioni distribuiti in 120mila seggi elettorali, protetti da 260mila agenti di polizia. (L.M.) (Agenzia Fides 23/4/2003 - Righe 35, parole 420)


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