AFRICA/COSTA D’AVORIO - “L’INSICUREZZA È TALMENTE ELEVATA CHE SAREMO COSTRETTI A CELEBRARE LA VEGLIA DI NATALE ALLE 4 DEL POMERIGGIO DEL 24 DICEMBRE” DICE UN MISSIONARIO DAL NORD DELLA COSTA D’AVORIO

giovedì, 20 novembre 2003

Abidjan (Agenzia Fides)- “Per il momento l’allarme è rientrato e la situazione è tornata relativamente tranquilla” dice all’Agenzia Fides un missionario che opera a Bouaké, la principale città nel nord della Costa d’Avorio in mano ai ribelli delle cosiddette “Forze Nuove”. Come riportato ieri, 19 novembre dell’Agenzia Fides, nei giorni scorsi le truppe ribelli erano state poste in stato di allerta a seguito delle parole pronunciate da un alto responsabile militare che avrebbe affermato che la guerra potrebbe riprendere da un momento all’altro. “I guerriglieri della Forze Nuove hanno sfilato nella parte sud della zona da loro controllata mostrando le loro armi pesanti” dice il missionario. “Io stesso ho visto sulla strada per Yamoussoukro 7-8 pick up su cui cassoni vi erano uomini armati di lanciarazzi e cannoncini. Ora però è tornata la calma relativa che ha caratterizzato gli ultimi mesi” afferma il missionario.
“Parlare di ritorno alla normalità è in effetti, un po’ paradossale, viste le condizioni nelle quali è ridotta a vivere la popolazione della zona in mano ai ribelli. Qui pochi che hanno dei risparmi da parte riesce ancora a campare in maniera decente, ma la maggioranza delle persone è costretta a rifugiarsi da un’altra parte, perché qui ormai non vi lavoro. Nessun vuole investire nella zona a causa dell’insicurezza che vi domina. Di giorno abbiamo ancora condizioni di sicurezza decenti, ma di notte furti, saccheggi e rapine sono la norma. Dopo le 7 di sera scatta un coprifuoco di fatto: tutti si rifugiano in casa e nessun circola per le strade per il timore di essere aggredito. Se le cose continuano così temo proprio che la Veglia di Natale saremo costretti a celebrarla alle 4 del pomeriggio del 24 dicembre, altrimenti ci troveremmo con la Chiesa vuota.”
“Purtroppo non si vede ancora una soluzione allo stallo che si è creato a livello politico negli ultimi mesi” dicono le fonti dell’Agenzia Fides. “Vi sono intransigenze sia da parte governativa sia da parte dei ribelli. Da parte governativa, le dichiarazioni bellicose di alcuni responsabili politici e militati dimostrano che vi è la tentazione di risolvere lo stallo ricorrendo all’uso della forza. I ribelli invece si sono spinti troppo in avanti nelle loro richieste al Presidente Gbagbo (tra le quali la rimozione del ministro della Difesa e di quello dell’Interno), e ora non riescono a tornare su posizioni più moderate per timore di perdere la faccia.”
“Anche la richiesta di autonomia della regioni sotto il controllo delle Forze Nuove deve far fronte a diverse difficoltà, senza un pieno accordo con Abidjan” dicono le nostre fonti. “Basti pensare quello che è successo quando le scuole della regione si stavano preparando agli esami di licenza media superiore. Perché il titolo di studio che doveva essere rilasciato agli studenti fosse valido in tutto il paese, era però necessario che il ministero dell’Educazione di Abidjan inviasse un loro funzionario a Bouaké, che però non è mai arrivato per problemi di sicurezza”. “
“I ribelli consci delle loro debolezza insistono perché intervengano le Nazioni Unite con l’invio di Caschi Blu. Ma finora anche a livello internazionale non vi sono segnali che facciano sperare in un soluzione rapida della crisi” concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides 20/11/2003 righe 42 parole 565)


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