OCEANIA/PAPUA NUOVA GUINEA - Un nuovo Santuario mariano, luogo di culto e di pellegrinaggio per accrescere la devozione alla Vergine in Oceania

martedì, 19 febbraio 2008

Port Moresby (Agenzia Fides) - La varietà delle tribù, delle lingue, delle etnie melanesiane in Papua Nuova Guinea unificata sotto il segno della Vergine Maria: è questo lo spirito del nuovo Santuario mariano in via di completamento in Papua Nuova Guinea, che sarà ufficialmente inaugurato a Port Moresby il 24 maggio 2008.
“La Vergine Maria - nota la Chiesa locale - è un simbolo potente del rispetto e della dignità della donna”. In un paese dove la violenza domestica, gli abusi, la prostituzione, lo stupro costituiscono preoccupanti piaghe della società, “un nuovo Santuario dedicato alla Madonna e un segno forte ed efficace della fede, della speranza e della carità”, e anche della protezione che la Vergine assicura alla popolazione della Papua, spiega l’Arcivescovo di Port Moresby, Mons. Brian Barnes.
All’edificio si stanno dando gli ultimi ritocchi. La costruzione è stata curata dai Salesiani di Don Bosco. Sulla ampie vetrate della Chiesa sono disegnate figure di santi antichi e moderni come san Pietro Chanel, dell’Oceania, il Beato Giovanni Mazzucconi e il Beato Pietro To Rot, martirizzati in Papua Nuova Guinea; ma anche Madre Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II, Mons. Stanislaus Vergus, primo Vescovo di Bereina, Mary Mac Killop, prima santa dell’Oceania, e ancora Maria Goretti, Domenico Savio ed altri. In fondo al Santuario spicca una vetrata che rappresenta il sogno di Don Bosco, mentre ai lati dell’altare e dell’edificio vi sono motivi e decorazioni melanesiane. La Cappella Eucaristica contiene un tabernacolo donato da Papa Benedetto XVI.
La costruzione del Santuario è stata largamente sostenuta da donazioni della Santa Sede, della Conferenza Episcopale Italiana e da altri benefattori, mentre molti fedeli locali hanno offerto volontariamente la loro mano d’opera per diverse realizzazioni della chiesa. La prima pietra è stata posta l’8 settembre 2004, alla presenza del Nunzio Apostolico Mons. Adolfo Tito Yllana, e i lavori sono andati avanti celermente.
Il Santuario intende diventare un punto di riferimento per tutti i fedeli melanesiani dell’Oceania. A soli 150 anni dalla prima evangelizzazione della Melanesia - area insulare del Pacifico che comprende Papua Nuova Guinea, Isole Salomone, Nuova Caledonia, Isole Fiji - la popolazione locale è all’87% cristiana.
I melanesiani sono chiamati “neri di Oceania” per le loro caratteristiche fisiche, e risultano di aspetto molto diverso dalle altre etnie presenti nell’area, polinesiani e micronesiani, che sono del ceppo austro-indonesiano, vicini alla razza mongola.
La cultura e la spiritualità melanesiana, per la sua concezione di unione perenne e completa fra umano e divino, è stata in passato ed è ancora oggi una buona base per l’annuncio di Gesù Cristo.
I melanesiani sono gli abitanti di una delle ultime zone del mondo ad essere stata evangelizzata. Essi sono portatori di un patrimonio culturale e spirituale che lega al divino tutti gli aspetti della vita: familiari, sociali, economici, politici. La spiritualità diventa dunque uno stile di vita, è parte della visione melanesiana del cosmo, espressa nei vari aspetti concreti della vita quotidiana. Per questo, nel processo di inculturazione della fede cristiana, la spiritualità melanesiana può essere ben utilizzata per condurre ogni persona a una relazione profonda e significativa con Gesù Cristo. (PA) (Agenzia Fides 19/2/2008 righe 34 parole 346)


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