ASIA/FILIPPINE - Tra la violenza e la povertà, i volontari cristiani e gli operatori pastorali sono reali testimoni di pace

mercoledì, 19 dicembre 2007

Zamboanga (Agenzia Fides) - La ferocia del conflitto armato fra esercito e gruppi ribelli e la miseria diffusa non scoraggiano, anzi spingono i volontari delle Chiese cristiane nelle Filippine Sud a dare il meglio di sè. La loro missione è mostrare “prossimità” alla popolazione civile, agli sfollati, ai poveri e agli emarginati, aiutarli nella loro vita di ogni giorno, venendo incontro ai bisogni materiali, ma anche tenendo viva in loro la luce della speranza, sostenendoli dal punto di vista morale, psicologico e spirituale.
I volontari cattolici e di altre confessioni cristiane sono attivi nelle Filippine meridionali soprattutto nelle aree rurali. Sono considerati veri e propri “angeli” che aiutano le sorti delle famiglie più povere e, con la loro opera, garantiscono la sopravvivenza dei più vulnerabili, soprattutto donne e bambini. Fra costoro - come informa l’organizzazione per i diritti civili Karapatan (“Diritti”) - vi sono anche operatori sociali che hanno pagato il loro impegno con la vita, perché coinvolti in scontri o perchè, essendo strenui difensori dei diritti umani e della dignità dei più poveri, sono rimasti vittime della oscura campagna di esecuzioni estragiudiziali che sta attraversando l’intero paese.
Le Chiese cristiane, attraverso la rete ecumenica di organizzazioni caritative, di movimenti, delle Commissioni Giustizia e Pace, sta cercando di far istituire nelle Filippine Sud una serie di “aree designate per la pace” per tutelare gli assembramenti maggiori di civili, da sottrarre al conflitto in atto. Tali territori dovrebbero essere liberi dalla violenza e rispettati dall’esercito regolare, dai ribelli islamici del Fronte Moro, dai gruppi comunisti del New People’s Army.
Inoltre, soprattutto nelle aree a maggioranza musulmana, si sta incentivando molto il dialogo islamo-cristiano e le relazioni con i leader musulmani. Strumento principale è la “Bishops-Ulama Conference”, che riunisce vescovi cattolici e protestanti con leader islamici, e promuove progetti di dialogo e cooperazione sociale, per creare fiducia reciproca e un clima di collaborazione fra fedeli cristiani e musulmani. (PA) (Agenzia Fides 19/12/2007 righe 26 parole 262)


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