TERRA SANTA - PASQUA PER I CRISTIANI IN TERRA SANTA: NUOVA FORZA PER AFFRONTARE LA SOFFERENZA DEL PRESENTE, NUOVE SPERANZE DI PACE PER IL FUTURO

mercoledì, 16 aprile 2003

Gerusalemme (Agenzia Fides) - “La celebrazione annuale della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù rappresenta il trionfo sulle forze della violenza e della disgregazione che sembrano imperversare nel nostro mondo. Dalle celebrazioni anche i credenti di Terra Santa si accingono a trarre rinnovata forza per affrontare le dolorose vicende terrene e il futuro che in questo momento sembra ancora incerto. I cristiani seguono con attenzione le promesse e i tentativi di pace, pur sapendo che, in definitiva, la Pace è Cristo e solo in Lui i popoli della Terra Santa e di tutto il mondo potranno trovare autentica riconciliazione e il definitivo superamento degli odi e delle paure che attualmente li dividono”. E’ la riflessione affidata all’Agenzia Fides, in occasione della Pasqua, da padre David Jaeger, Portavoce della Custodia Francescana di Terra Santa.
Nella Pasqua del 2003 la comunità cristiana mediterà in particolar modo sul Sacramento dell’Eucarestia, in occasione della pubblicazione della Lettera enciclica di Giovanni Paolo II Ecclesia de Eucharestia. Padre Jaeger nota: “Per la Chiesa in Terra Santa, come per la Chiesa in tutto il mondo, l’Eucarestia è sempre la fonte e il culmine dell’esistenza cristiana. In Terra Santa l’Eucarestia viene celebrata nella varietà dei riti cattolici (quello latino e quelli orientali: greco-cattolico, maronita, siro-cattolico, armeno-cattolico, caldeo) e nella varietà delle lingue che manifestano l’universalità della Chiesa. Vi sono infatti celebrazioni in lingua araba, propria dei fedeli di nazionalità palestinese; in lingua ebraica, lingua della divina Rivelazione e del rito originale presieduto da Gesù nel Cenacolo; nelle varie lingue dei pellegrini che giungono da tutte le parti del mondo. Per i fedeli locali, arabi ed ebreofoni, l’Eucarestia costituisce la presenza dell’Eterno Dio in mezzo alla storia così travagliata, nel cuore della Terra Santa”.
Il francescano aggiunge un desiderio che si fa più vivo in occasione della Settimana Santa: “Oggi i cristiani vorrebbero venerare il luogo del Cenacolo, dove Gesù Cristo, alla vigilia della sua Passione, istituì il perenne sacrificio incruento dell’Eucaristia. Il Santo Padre ha potuto celebrare la Santa Messa nel Cenacolo durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa nell’Anno del Giubileo. Questo gesto ha soltanto accresciuto la speranza e la nostalgia dei cristiani, che sognano il recupero di questo piccolo santuario donato dal Re di Napoli Robertò d’Angiò ai frati francescani nel 1342. Il sito fu strappato violentemente alla cristianità dagli Ottomani circa 200 anni dopo. Attualmente il Santuario è custodito dal governo di Israele. La Chiesa cattolica, nel quadro delle trattative inaugurate con lo Stato di Israele già nel 1992, ne chiede la restituzione e spera in un gesto di generosità e di buona volontà nei confronti della cristianità da parte delle autorità governative che hanno in custodia il Santuario”.
(PA) (Agenzia Fides 16/4/2003 lines: 34 words: 404)


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