AMERICA/BRASILE - Avviato il processo di beatificazione di P. Giuseppe Calvi, missionario italiano che ha realizzato la sua vocazione in un ospedale brasiliano, ammalato tra gli ammalati

venerdì, 14 dicembre 2007

Curitibia (Agenzia Fides) - È stato avviato, nella diocesi di Curitibia (Brasile), il processo di beatificazione del P. Giuseppe Calvi, un missionario italiano appartenente agli Oblati di San Giuseppe (OSJ). Ad informarne l'Agenzia Fides è P. Guido Miglietta, OSJ.
Padre Calvi è stato un missionario del tutto particolare; dall’inizio della sua vocazione ha infatti svolto quasi tutta la sua attività in un ospedale del Brasile, ammalato tra gli ammalati. Nato a Cortemilia, diocesi di Alba (provincia di Cuneo), il 1° maggio 1901, P. Giuseppe Calvi è entrato nella Congregazione degli Oblati di San Giuseppe, ad Asti, nel settembre 1914. Il 1° novembre 1917 ha iniziato il noviziato ad Asti, mentre il 1° ottobre 1919, nella stessa città, ha emesso la prima professione religiosa. Il 29 maggio 1926 ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Asti da Monsignor Luigi Spandre, Vescovo di Asti. Il 16 settembre dello stesso anno è partito per la missione degli Oblati di San Giuseppe in Brasile, a Curitiba, nello stato del Paraná.
Fatta eccezione dell’anno successivo al suo arrivo in Brasile, durante il quale ha lavorato in un collegio minorile a Curitiba, dei tre anni di apostolato a Paranaguá (1929-1933) e di altri tre anni nella parrocchia del Sacro Cuore a Curitiba, Agua Verde (1933-1936), padre Giuseppe ha trascorso il resto della sua vita all’interno di un ospedale, il San Sebastiano di Lapa, una cittadina del Paraná, a settanta chilometri a sud-est della capitale Curitiba. La sua santità è maturata in ospedale, dove nonostante fosse ammalato ha svolto le funzioni di cappellano, amato e stimato da tutti.
L’ospedale San Sebastiano di Lapa era stato inaugurato nell’ottobre del 1927, prima struttura pubblica del Brasile destinata ad accogliere i malati di tubercolosi. Qualche mese dopo l’inaugurazione, nel 1928, padre Calvi vi fu ricoverato, una prima volta, per un periodo di un anno e quattro mesi e, successivamente, dal 1936 fino al termine della sua vita terrena.
È in quell’ospedale che P. Calvi realizzò la sua vocazione di missionario: instancabile tra i compagni di sventura, ne ha aiutato molti a ritrovare la fede in Dio. Faceva da “cappellano di fatto”, celebrando la Santa Messa fino all’ultimo e distribuendo l’Eucaristia, amministrando il sacramento della Riconciliazione e l’Unzione degli infermi. Quando ormai non aveva più la forza di stare in piedi, debilitato dalla malattia, si faceva portare sotto braccio dai suoi infermieri per assistere i “suoi” ammalati. Morì il 26 settembre 1943. Gli Oblati di San Giuseppe in Italia, poiché si era in tempo di guerra, seppero della sua scomparsa soltanto un anno dopo. (RG) (Agenzia Fides 14/12/2007; righe 28, parole 425)


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