Anselmo Palini - “VOCI DI PACE E DI LIBERTÀ” Nel secolo delle guerre e dei genocidi - Ed. AVE

venerdì, 14 dicembre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Il Novecento è stato definito dallo storico Eric Hobsbawm un secolo breve. In realtà ci troviamo di fronte ad un periodo molto lungo da raccontare, con i suoi drammi e i
suoi orrori. Iniziato con il genocidio degli Armeni ad opera del governo turco nel 1915, il XX secolo è proseguito con la brutalità dei Gulag e l’inferno della Shoah. In particolare, il fascismo, il nazismo e il comunismo hanno lasciato nel secolo scorso una lunga scia di sangue e di sofferenze, con la creazione di sistemi totalitari dove era assolutamente impedita ogni libera forma di espressione. Il Novecento ha dunque un volto inumano, violento, intollerante e oppressivo, ma ha anche il volto di chi in tali contesti ha cercato di resistere e di affermare il proprio diritto alla libertà, di chi ha condannato la sopraffazione e ha manifestato un desiderio di pace. Nel libro si parla di Anna Achmatova, la poetessa russa che con il poema lirico Requiem ha dato voce al dramma delle madri e delle mogli di quanti in Russia erano stati ingiustamente incarcerati dal potere comunista;
si narra la vicenda dei tredici docenti universitari che nel 1931 si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo, perdendo così la propria cattedra e rimanendo senza lavoro; si racconta di Josef Mayr-Nusser, il giovane altoatesino che si rifiutò di giurare fedeltà a Hitler e che, per questa scelta, pagò con la vita; infine, con emozione, si illustra la vicenda umana e spirituale di Etty Hillesum, la giovane donna ebrea che nell’inferno della Shoah seppe riscoprire Dio e affermare la bellezza della vita. (S.L.) (Agenzia Fides 14/12/2007 - Righe 17, parole 274)


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