EUROPA/ITALIA - Le conclusioni del Convegno nazionale sul fenomeno delle sette in Italia organizzato dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e dall’Università Europea

venerdì, 14 dicembre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Il 12 dicembre ha avuto luogo il primo Convegno Nazionale sul tema "Il fenomeno delle sette in Italia" (vedi Agenzia Fides 11/12/2007), organizzato dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII in collaborazione con l'Università Europea. Riportiamo di seguito una sintesi dei lavori redatta dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi.
Nel corso del Convegno sono stati resi pubblici i dati relativi al monitoraggio nazionale sulle vittime delle sette registrato negli cinque anni dal Numero Verde Antisette dell'Associazione. Dalle segnalazioni pervenute è risultato che l'area più interessata al fenomeno è il Nord Italia con 600 casi trattati. Le persone che si sono rivolte al Numero Verde sono state quasi 9.000 e 1.853 le segnalazioni accolte, alcune delle quali sono state trasmesse alla S.A.S. (Squadra Anti Sette) della Polizia di Stato. Anche il centro Italia registra una consistente percentuale di 383 casi, mentre il sud ne annovera 307.
Dal 2006 al 2007 si è riscontrato un incremento della casistica passando da 422 a 851 persone ascoltate. Gli appelli sono risultati per il 64% rivolti dalle donne, per il restante 36% dagli uomini. Le fasce di età coinvolte possono essere così distinte: giovani 22%, adulti 64%, anziani 14%. Le tipologie dei gruppi risultano così caratterizzate: il 49% sono psicosette, il 15% gruppi pseudo-religiosi, il 12% satanisti, il 10% gruppi magici, l'8% gruppi esoterici; il restante allo spiritismo, stregoneria, ecc.. Le vittime sono al 52% adulte, 42% giovani, 6% anziani. E di questi il 56% donne e il restante uomini. Lo scopo del convegno è stato quello di ricordare l'importanza dell'impegno iniziato da don Benzi a favore delle vittime delle sette che "nulla hanno a che fare con i gruppi religiosi - ha ribadito don Aldo Buonaiuto, responsabile del Servizio Antisette - ma questi usano il mondo e linguaggio religioso per adescare coloro che trovandosi in stati di debolezza vengono irretiti".
I relatori del Convegno, tutti di particolare livello e tecnici della materia, hanno permesso di cogliere un caleidoscopio di problematiche che hanno consentito una comprensione completa ed approfondita del fenomeno oggetto di studio. Dall'analisi di un panorama culturale e sociologico si è passati ad analizzare aspetti come il relativismo, l'edonismo, il sincretismo religioso, il satanismo, espressioni tutte di un mondo che non investe più sui valori, ma esclusivamente su idea di successo e nella prospettiva di utile immediato. In questo contesto non esiste più un'idea di bene e valore che abbia significato per tutti, non esiste una legge iscritta nel cuore degli uomini, non esiste la legge di Dio, ma solo quella del "carpe diem". L'uomo è proteso solo verso l'appagamento di se stesso, nella ricerca di un piacere e di una gioia consumate senza nessuna prospettiva di Infinito.
La stessa globalizzazione che sembra caratterizzare la dimensione del nostro vivere quotidiano non fa che alimentare e diffondere queste false prospettive. In questo contesto si consumano la crisi di una società e anche la crisi della famiglia stessa che della società costituisce il nucleo fondante: figli sempre più fragili e soli, non ascoltati, con genitori non più credibili come modelli, si perdono nella ricerca di una sofferta identità e di forti emozioni compensative. La loro debolezza li rende vittime delle sette, dei gruppi pseudoreligiosi che prospettano con più immediatezza concrete prospettive di facili conquiste terrene e una soluzione alle loro crisi esistenziali.
Le conclusioni sono state offerte da Mons. Giuseppe Chiaretti, Vice-presidente della CEI, che pur avendo fatto riferimento a un'emergente situazione di catastrofe educativa, ha rivolto un appello affinché in modo sinergico e sistematico tutti coloro che sono coinvolti nel campo del volontariato, educativo, delle istituzioni e del sociale, mettano in atto un impegno concreto per ricostruire un tessuto di valori per una nuova cultura. (S.L.) (Agenzia Fides 14/12/2007; righe 46, parole 624)


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