ASIA/INDONESIA - “Cambiamenti climatici forieri di nuovi conflitti. Occorre intervenire per mantenere la pace nel mondo”: i timori espressi dalla Conferenza Onu a Bali

mercoledì, 12 dicembre 2007

Bali (Agenzia Fides) - Alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente in corso nell’isola indonesiana di Bali (dal 3 al 14 dicembre) partecipano, oltre ai leader politici e ai rappresentanti della organizzazioni internazionali, numerosi esponenti della società civile provenienti da tutto il mondo, inclusi membri delle Commissioni cattoliche “Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato”, intellettuali e teologi, missionari e esperti.
Da un gruppo di lavoro che accoglie molti di questi rappresentanti, la riflessione emersa, inviata all’Agenzia Fides, nota che i cambiamenti climatici in corso nel pianeta potrebbero essere forieri di nuove tensioni e conflitti. Le aree in cui aumenta il rischio di insicurezza sono molte: Nord e Sud Africa; il Mediterraneo; l’Asia Centrale e meridionale, dunque paesi come India, Pakistan, Bangladesh; la Cina; il Golfo del Messico e l’area caraibica. Per questo, si afferma, è necessario che la comunità internazionale prenda serie misure di prevenzione e adotti strategie per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, allo scopo di prevenire ulteriori conflitti nel mondo.
L’aumento della desertificazione, la penuria o la perdita dei raccolti, i disastri naturali, lo scioglimento dei ghiacciai, potrebbero infatti costringere grandi masse di popolazione a spostarsi, accrescendo il fenomeno dei rifugiati e generando nuove pressioni demografiche su altri paesi. Queste dinamiche, notano gli esperti, possono facilmente innescare nuove tensioni e violenze, contribuendo a una generale destabilizzazione delle società o mettendo a rischio la sicurezza internazionale, specialmente in quegli stati già poveri e vulnerabili, che non vivono condizioni economiche floride.
In particolare, nell’Asia centrale si pone il problema dell’approvvigionamento idrico, mentre nell’Asia del Sud lo scioglimento dei ghiacciai dell’Himalaya potrebbe causare un cambiamento della stagione dei monsoni, un aumento dei cicloni, la distruzione delle stagioni dei raccolti di riso, con gravi conseguenze su centinaia di milioni di persone. Queste ripercussioni andrebbero a colpire un’area già segnata da conflitti (India/Pakistan/Bangladesh/Sri Lanka), aggravando le condizioni dei civili. In Cina i cambiamenti climatici possono intensificare i fenomeni di inquinamento e degrado del suolo, con danni alla popolazione che vive nelle aree rurali.
In conclusione, c’è una evidente correlazione fra i cambiamenti climatici e la pace nel mondo, afferma il gruppo di riflessione. (PA) (Agenzia Fides 12/12/2007 righe 28 parole 289)


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