EUROPA/ITALIA - Bambini e adolescenti: 72 milioni sono esclusi dall’istruzione e 48 milioni non vengono iscritti all’anagrafe

martedì, 11 dicembre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Il 20 novembre scorso, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza - che si celebra ogni anno a ricordo di quel 20 novembre 1989, quando, con l'approvazione della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia da parte dell'Assemblea Generale dell'ONU, si sancì il riconoscimento a tutti gli effetti dei diritti dei bambini nel più vasto novero dei diritti umani universalmente identificati - “Save the Children” ha diffuso dati in base ai quali sono 72 milioni nel mondo i bambini e gli adolescenti esclusi dall’istruzione.
I dati provengono dall’UIS (Unesco Institute for Statistics), che ha anche elaborato i dati relativi ai bambini non scolarizzati perché vivono in paesi ancora afflitti o reduci dalle guerre, che ricevono solo un quinto della quota globale di aiuti all’educazione: corrispondono alla metà del numero totale, trentasei milioni. Nella Repubblica Democratica del Congo, in Eritrea, Sudan, Costa d’Avorio, metà dei bambini non ha la possibilità di andare a scuola, mentre il Pakistan è il secondo paese al mondo per numero di bambini che non vanno a scuola. Save the Children ha anche lanciato nel settembre 2006 la campagna internazionale “Riscriviamo il Futuro”, con l’obiettivo di garantire educazione a 8 milioni di minori in nazioni afflitte da guerre: nel corso di questo primo anno sono stati 3,4 milioni i bambini in più di 20 paesi che hanno potuto andare a scuola e ricevere un’istruzione. La Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia - ratificata da 191 paesi, tutti quelli del mondo, tranne Usa e Somalia - indica quattro principi fondamentali attraverso i quali interpretare tutti i diritti umani riconosciuti ai bambini ed agli adolescenti: il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (fisico, mentale, spirituale, psicologico e sociale); il principio del superiore interesse del bambino e dell'adolescente; il principio dell'ascolto; il principio di non discriminazione. Si è lontanissimi dal rispetto e dall’affermazione di questi principi, solo se si consideri il problema della scolarizzazione, la garanzia dei diritti fondamentali, e quindi alla vita, alla libertà, alla protezione.
Il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ha affermato che “permangono insoluti e, anzi, si aggravano alcuni spaventosi aspetti quali il traffico di bambini, il lavoro minorile, il fenomeno dei bambini di strada, l'impiego di bambini in conflitti armati, il matrimonio coatto delle bambine, l'utilizzo dei bambini per il commercio di materiale pornografico. Combattere tali atti delittuosi resta compito primario e irrinunciabile di ogni autorità”. Una priorità urgentissima, rispetto alla tutela dei diritti dei bambini, è costituita dalla registrazione dei bambini alla nascita, che permette anche la raccolta e l’elaborazione di statistiche sulla mortalità e sulle cause dei decessi. Recentemente, la rivista “Lancet” ha dedicato un numero speciale ai bambini “invisibili”. Milioni di esseri umani, quarantotto secondo le stime, non vengono iscritti all’anagrafe né compaiono in alcun registro: oltre tre quarti dei quali nell’Africa subsahariana e nel sud-est asiatico, ma anche in America Latina, dove, in base ai dati, un bambino su sei non esiste. Nell’agosto scorso, il Governo del Paraguay, insieme all’Unicef, all’Organizzazione degli Stati americani e ad una delle maggiori Ong per l’infanzia, Plan International, ha organizzato la prima Conferenza regionale dell'America latina sulla registrazione alla nascita e il diritto all'identità, dal titolo “Registrami, rendimi visibile”, con la presenza di delegati di diciotto paesi. ha l'obiettivo di mobilitare il consenso per la costituzione di un piano nazionale e regionale che garantisca, entro il 2015, la registrazione immediata, universale e gratuita all'anagrafe civile di tutti i bambini latinoamericani. L'iniziativa ha avuto anche lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della registrazione alla nascita quale strumento per consentire al bambino il godimento dei suoi diritti: se il solo certificato di nascita non costituisce in tal senso una garanzia, la registrazione contribuisce a identificare e proteggere legalmente i bambini più emarginati e vulnerabili. (D.Q.) (Agenzia Fides 11/12/2007; righe 46, parole 644)


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