AFRICA - Avviati due progetti per la costruzione di cavi a fibra ottica per collegare l’Africa al resto del mondo entro il 2010, l’anno dei Mondiali di calcio in Sudafrica

mercoledì, 5 dicembre 2007

Nairobi (Agenzia Fides)- Inizierà questo mese la costruzione dell’ East African Submarine Cable System (EASSy, vedi Fides 30/10/2007), un cavo a fibra ottica destinata a diventare l’asse portante delle telecomunicazioni dell’Africa meridionale ed orientale.
La Banca di Sviluppo Africano ha infatti approvato l’esborso dei primi fondi per avviare i lavori. Il progetto, dal valore di 235 milioni di dollari, è sponsorizzato da 25 compagnie di telecomunicazione, la maggior parte delle quali africane. EASSy mira alla costruzione di un cavo sottomarino a fibra ottica lungo 10mila km che connetterà Sudafrica, Mozambico, Madagascar, Tanzania, Kenya, Somalia, Gibuti e Sudan. Attraverso un ulteriore segmento terrestre verranno collegati altri 13 Paesi: Botswana, Burundi, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ciad, Etiopia, Lesotho, Malawi, Rwanda, Swaziland, Uganda, Zambia e Zimbabwe.
Entro il 2010, EASSy fornirà a 250 milioni di africani l’accesso a una connessione a media velocità ad Internet, a basso costo.
Un’altra importante iniziativa in questo campo è stata lanciata dal NEPAD (Nuova Partnership per lo Sviluppo dell’Africa, vedi Fides 28/10/2003). Si tratta di UHURUNET, un cavo sottomarino per collegare con una linea digitale ad alta velocità l’intera Africa a Europa, Brasile, India e Medio Oriente. Il nome deriva dalla parola Uhuru, che in swahili significa “libertà, indipendenza”. Il segmento terrestre, che collegherà i Paesi che non hanno accesso al mare, si chiama UMOJANET, da Umoja (“unità”). Anche questa infrastruttura, che verrà creata con la partecipazione di una società del Delaware, negli Stati Uniti, dovrà essere pronta nel 2010, in tempo per i Mondiali di calcio che si disputeranno in Sudafrica. (L.M.) (Agenzia Fides 5/12/2007 righe 23 parole 256)


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